Non so quanti abbiamo fatto caso al commento, rilasciato dal primo ministro conservatore Boris Johnson, alla sentenza con cui la Corte suprema inglese ha dichiarato illegale e priva di effetti la sospensione dell'attività del parlamento voluta da Johnson stesso: "Non sono assolutamente d’accordo con la decisione della corte suprema di Londra che ha bocciato come illegale la sospensione del parlamento inglese, ma la rispetterò."
Johnson non è d'accordo con la sentenza ma la rispetterà. C'è ancora un senso dello stato, un rispetto delle regole democratiche e delle istituzioni, in molti paesi europei, che da noi è andato perso. Quando la giudice Alessandra Vella liberò Carola Rackete perché non ravvisò alcun reato nella sua decisione di attraccare a Lampedusa, infliggendo a Salvini uno schiaffo paragonabile a quello che Brenda Hale (signora tosta) ha inflitto a Johnson, l'allora Ministro dell'interno si chiese ironicamente se la giudice e Carola Rackete fossero poi andate a bersi un bicchiere di vino insieme. Seguì una lunga sequela di insulti e minacce ad Alessandra Vella, da parte dell'esercito di leoni da tastiera al soldo di Salvini, che costrinse la donna a chiudere i suoi profili social.
Non ci vuole molto a comprendere che è anche da episodi come questi che si vede la grande differenza in termini di civiltà che corre tra noi e molti paesi europei.
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