Dimidiato, sinecura, efesia, mescidare, incolsutile, ammolcito, labaro, inubertoso, aggricciante. Sono solo alcuni della miriade di termini dal significato a me ignoto incontrati in Moby Dick. Leggendolo, mi rendo conto di quanto io sia ignorante. Cosa di cui naturalmente ero al corrente.
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Chissà se c'è anche acquata. A proposito di Moby Dick ho scoperto che questo locale...
RispondiEliminaUna catena di locali chiamata come il primo ufficiale del Pequod: blasfemia! Comunque acquata mi pare di non averlo incontrato, o forse sì ma non lo ricordo, chissà. In ogni caso, chi si avventura in questo romanzo è bene che tenga sottomano un dizionario :-)
RispondiEliminaSe sei ignorante tu, allora cosa dovrei dire io che leggo così poco, ahimè?! :-O Mi interesserebbe sapere a quando risale la traduzione, chi ne è stato il curatore, e se si è messo d'impegno per rendere in italiano un lessico che risultava desueto e ricercato anche nella versione originale (presumo di sì).
RispondiEliminaQuesta traduzione, che risale al 2016, è di tale Ottavio Fatica, il quale, nelle note finali, tra le altre cose scrive: "Non c'è mai tregua nella lingua. In tutti gli altri libri che ho affrontato ogni tanto c'è bonaccia, per usare i termini marinareschi. In Moby Dick no. Anche quando descrive una bonaccia la pagina è pregna. Tradurlo è una sofferenza e un divertimento. Nel corso degli anni mi sono confrontato con scrittori complicati dal punto di vista della lingua, da Joyce a Kipling a James. Nessuno è come Melville. Lui ci mette una carica nervosa, emotiva, anche un po' isterica, che finisci ogni capitolo come se fosse una ripresa di un match di boxe."
RispondiEliminaAbbastanza eloquente, direi :-)