Negli anni '60 I Nomadi spopolavano con una canzone che si chiamava Come potete giudicar? "Come potete giudicar? Come potete condannar? Chi vi credete che noi siam, per i capelli che portiam?" Mi è venuto in mente, questo pezzo, mentre leggevo la marea di critiche e insulti alla nuova ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova per essersi presentata al giuramento al Quirinale con un vestito blu elettrico. Qual è il problema? Non lo so, e probabilmente non lo sanno neppure i leoni da tastiera, quelli abituati a sfogare le loro frustrazioni insultando dietro pseudonimi.
Ai giuramenti al Quirinale si sono presentati, in questi ultimi lustri, centinaia di ministri e primi ministri vestiti come dio comanda, in giacchetta, cravatta e completi azzeccatissimi, belli fuori ma lestofanti della peggior risma. Preferisco una ministra onesta e bella dentro vestita magari in maniera un po' vistosa piuttosto che la gentaglia di cui sopra. Per quanto riguarda gli insulti relativi al fatto che abbia solo la licenza media, credo occorra fare una distinzione.
Io sono stato tra quelli che criticarono la signora Fedeli, ministra dell'Istruzione nel governo Gentiloni, perché in possesso della sola maturità. Perché? Perché se io sono ad esempio un professore di liceo, pretendo che chi amministra la scuola italiana abbia perlomeno un titolo di studio equipollente al mio. L'ideale, poi, sarebbe che chi si siede ai vertici dell'Istruzione fosse anche uno che ha avuto esperienze nelle scuole come insegnante, cosa che naturalmente non accade mai.
La signora Bellanova è stata nominata al vertice del ministero dell'Agricoltura, e lavorare in quel campo lì è stato ciò che ha fatto per buona parte della sua vita, prima di accedere al sindacato e quindi al sottosegretariato. È una donna che ha sempre lavorato e gran parte del suo lavoro è stato attinente a ciò che oggi presiede, quindi non mi sembra una cosa gravissima la mancanza di una laurea, perché la competenza nel suo ramo le deriva da anni di lavoro ed esperienza. Cose naturalmente incomprensibili, il lavoro e l'esperienza, per i leoni da tastiera.
Per i curiosi, qui c'è una carrellata dei titoli di studio dei ministri del Conte due.
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