Alcune settimane fa ho trascorso un paio di giorni in Austria. Ho portato da casa un po' di contante, ovviamente, ma ne ho utilizzato una piccolissima parte, per il grosso degli acquisti mi sono servito della normale carta di credito. Non per fare chissà quali acquisti, ma anche per i semplici caffé nei bar o per saldare il conto della pizzeria. Una cosa semplice e velocissima (sotto i 25 euro di spesa non occorre il codice, è sufficiente che il barista la avvicini a un apposito lettore ottico e un bip certifica l'avvenuta transazione). Semplicissimo e soprattutto comodissimo, questo sistema, tra l'altro utilizzato praticamente da tutti, là.
Questo è il motivo per cui fatico a comprendere i malumori, specie di una certa destra, ogni volta che un governo propone di mettere qualche paletto all'uso del contante per agevolare i pagamenti elettronici. Alla fine credo sia solo questione di cambiare abitudine. E se, oltre alla comodità, i pagamenti elettronici contribuiscono almeno un po' ad arginare il fiume di evasione fiscale in cui annega il nostro paese, perché no?
sabato 21 settembre 2019
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
Nessun commento:
Posta un commento