Comunque sia, la storia editoriale di questi anni è ricca di testate che hanno chiuso, poi riaperto, poi richiuso, poi riaperto. Basti pensare ad esempio all'Unità e al Manifesto (su come è rinata l'Unità stendiamo un velo pietoso, è meglio). In tempi passati toccò questa infausta sorte anche a giornali di un certo spessore come ad esempio La Voce, fondato da Montanelli dopo aver lasciato Il Giornale in seguito alla discesa in campo di Berlusconi, che intendeva farne il suo braccio armato - Montanelli è stato uno che non si è mai fatto comprare da nessuno. Poi toccò all'Indipendente, fondato negli anni '90 da Feltri e durato mi pare un lustro o poco più (lo so, un giornale chiamato Indipendente stride abbastanza con Feltri, ma questo è stato).
Gli ultimi casi di giornali chiusi recentemente riguardano Pubblico, di Luca Telese (restò in edicola 100 giorni), e il mitico La Croce di quello squinternato di Adinolfi. L'organo ufficiale dell'integralismo ottuso cattolico restò in edicola quattro mesi prima di arrendersi (rimane la versione web, per chi ancora volesse divertirsi). Adinolfi giustificò pateticamente la chiusura della versione cartacea col costo troppo elevato della carta (prima non lo sapeva?).
Da oggi c'è quindi in edicola La Verità, di Belpietro, e al panettone mancano poco più di tre mesi.
martedì 20 settembre 2016
La Verità
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