Me lo ricordo bene, Franco Cardini. Una volta scriveva sul Resto del Carlino, forse il maggior megafono del berlusconismo che l'Emilia-Romagna abbia mai avuto. Il Resto del Carlino è Il Giorno a Milano e La Nazione a Firenze. La famiglia è quella del Quotidiano Nazionale. Negli anni Novanta e Duemila ogni tanto lo leggevo, 'sto Carlino. Non perché mi piacesse - come sarebbe potuto piacermi un quotidiano che era (lo è ancora) la brutta copia di Libero con gli editoriali di apertura di Vespa? Lo leggevo perché era l'unico giornale presente nel bar dove ogni tanto facevo colazione, e anche perché, diamo a Cesare quel che è di Cesare, l'inserto con la cronaca regionale era fatto piuttosto bene. Insomma, se si voleva sapere con dovizia di particolari cosa accadeva a Rimini e provincia, col Carlino non si sbagliava.
Bene, su questo pregevolissimo quotidiano ogni tanto comparivano degli scritti di Franco Cardini, che non ho mai capito cosa c'entrasse con la brutta copia di Libero ma che tuttavia scriveva cose molto interessanti, che mi piacevano, pur non sapendo all'epoca neppure chi fosse (per anni l'ho pronunciato Càrdini, ho scoperto successivamente che la pronuncia corretta è Cardìni).
Franco Cardini è uno dei maggiori storici che abbiamo in Italia e tutti questi cenni su di lui e sul Resto del Carlino mi sono tornati alla mente dopo essermi imbattuto in una bellissima lezione di storia che il professore ha tenuto pochi giorni fa alla festa del Fatto. La lezione è legata al tema trattato nel suo ultimo libro, in uscita in questi giorni, che si intitola (si tengano forte eventuali leghisti che dovessero passare di qui); Grazie Islam! Si tranquillizzino eventuali lettori del Foglio: non è un libro apologetico, è un libro storico che racconta i contributi che la cultura islamica ha trasmesso nei secoli addietro a quella occidentale, contributi molto ma molto maggiori di ciò che si potrebbe pensare alla luce della narrazione stereotipata che fanno dell'Islam i media nostrani. Ovviamente ho già prenotato il libro in questione in biblioteca.
Ma la lezione è interessante anche per motivi che esulano dalla maggiore o minore passione per la storia che può avere ognuno, e uno di questi è la simpatia dell'85enne professore, simpatia dovuta al suo particolare eloquio di matrice toscana, con le sue inflessioni, le sue c mangiate e quant'altro. A simpatia potrebbe pure dare dei punti a Barbero, che è tutto dire. Insomma, se i professori simpatici vi attirano e se siete interessati ad approfondire argomenti storici che la pedagogia nazionale tende a propinare sotto forma di stereotipi insulsi e fuori dal tempo, questa lezione è imprescindibile.
Non certo godibile come quello con Cardini, ma imprescindibile è secondo me l'incontro con Roberto Scarpinato:
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=TDi06IkpW9Q
Uomo tenace e capace di non mollare su contenuti tanto fondamentali e cruciali quanto ancora e sempre e sempre più ignorati.
Ricordo ancora quanto gli fui grata, ormai credo una ventina di anni fa, quando lessi "Il ritorno del principe".
Grazie siu, domani la guarderò sicuramente, e provo a cercare anche il libro.
EliminaBravissimo quesro Cardini, non lo conoscevo, ha una parlata coinvolgente. Comunque ho letto che da giovane militava nel MSI, forse è per quello che scriveva sul Carlino.
RispondiEliminaPierre
Sì, è vero, Cardini è stato uomo di destra con tanto di iscrizione tra gli anni Sessanta e Settanta al Movimento sociale italiano. Poi si è parzialmente ravveduto :-)
EliminaRimane comunque un gigante della cultura italiana.