giovedì 22 agosto 2024

Tajani e lo ius scholae

Antonio Tajani è uno dei pochi politici di destra che spesso (facciamo ogni tanto, va') dicono cose sensate, contrapponendosi ai più estremisti esponenti della Lega o di Fratelli d'Italia. Si era già fatto notare in questo senso per i suoi distinguo su quella porcata chiamata autonomia differenziata e in questi giorni si sta scontrando con Salvini e alcuni esponenti del partito della Meloni sull'annosa vicenda dello ius scholae, ossia il progetto di legge che in linea generale consente di concedere la cittadinanza a chi abbia completato un ciclo di studi.

Premesso che io sarei favorevole, un po' utopisticamente, a uno ius soli automatico e senza condizioni, mi accontenterei anche dello ius scholae, visto che viviamo in un paese in cui quando si parla di civiltà e diritti occorre sempre accontentarsi di quel poco che passa il convento.
 
Ma ciò che dice Tajani è condivisibile perché per una volta fa un ragionamento che va oltre l'ideologia e guarda la realtà di una società che cambia, mentre invece i vari Salvini e soci puntano alla solita pancia della parte più retriva e ignorante del loro elettorato. E quando Tajani dice che non si è italiani perché si ha la pelle bianca ma si è italiani perché si "sente" di essere italiani dice una cosa vera e di buon senso che non si sentirà mai da un Salvini.
 
Tra l'altro io condivido i sospetti di chi, come ad esempio Vitalba Azzollini, dice che rifiutarsi di agevolare la concessione della cittadinanza, come fanno Salvini e soci, abbia il preciso scopo di non fare integrare le persone, o comunque di rendere più difficile tale integrazione, in modo da continuare ad avere la possibilità di lamentarsi della loro mancata integrazione.
 
 

10 commenti:

  1. Per restare nei paraggi dell'argomento, ecco cos'ha detto ieri non un pericoloso sovversivo ma il governatore della Banca d'Italia. E sono cose che capisco anch'io, solo Salvini e gli amici suoi si rifiutano di accettarlo, strafregandosene di mandare a remengo le sorti del Paese.
    (dall'Avvenire):
    Per ridurre gli squilibri demografici «una risposta razionale può essere l'introduzione di misure che favoriscano l'ingresso di lavoratori stranieri regolari». Su scala europea «le proiezioni demografiche indicano che nei prossimi decenni si ridurrà il numero di cittadini europei in età da lavoro e aumenterà il numero degli anziani» dice Panetta spiegando che «questa dinamica rischia di avere effetti negativi sulla tenuta dei sistemi pensionistici, sul sistema sanitario, sulla propensione a intraprendere e a innovare, sulla sostenibilità dei debiti pubblici. Per contrastare questi effetti, è essenziale rafforzare il capitale umano e aumentare l'occupazione di giovani e donne, in particolare nei paesi - tra cui l'Italia - dove i divari di partecipazione al mercato del lavoro per genere ed età sono ancora troppo ampi». Una nuova normativa sulla cittadinanza e sugli ingressi si rende quindi necessaria: «Misure che favoriscano un afflusso di lavoratori stranieri regolari - conclude il Governatore - costituiscono una risposta razionale sul piano economico, indipendentemente da valutazioni di altra natura. L'ingresso di immigrati regolari andrà gestito in maniera coordinata all'interno dell'Unione, bilanciando le esigenze produttive con gli equilibri sociali e rafforzando l'integrazione dei cittadini stranieri nel sistema di istruzione e nel mercato del lavoro».

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    1. Ma certo. Sono concetti di buon senso che ripete da anni chiunque abbia una minima dimestichezza con la demografia. Ricordo che una volta Massimo Cacciari disse che la prima qualità, una qualità imprescindibile, che deve avere un politico oggi per potersi definire tale è la conoscenza della demografia.
      Noi in quel senso lì siamo fortunati, abbiamo "politici" come Salvini che sono esperti di ogni campo dello scibile umano.

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    2. https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-7-2013-008804_IT.html

      Così... Giusto per presentarvi l'illustre scienziato Salvini.

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    3. No comment (per decenza).

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    4. Ecco una vera perla (da aggiungere a quelle del rosario che Salvini non dimentica di ostentare di tanto in tanto per accattivarsi l'elettorato cattolico).

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    5. che poi a dirla tutta il rosario fu inventato dagli arabi e ripreso in epoca medievale dai cristiani...

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    6. ...forse se qualcuno glielo dicesse, a Salvini, smetterebbe di brandirlo ;-))

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  2. Credo che Salvini & C. siano preoccupati anche sul lungo termine: è probabile che buona parte dei "nuovi Italiani", chiamiamoli così, non sarebbe molto orientata a votare a destra.

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  3. Concordo con te Andrea.Buona giornata.

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