Quest'anno quella più interessante, qui l'aggettivo va inteso nella sua accezione peggiore, mi sembra sia stata quella di La Russa, il quale ha detto che si è trattato di un "vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista". Sulla stessa falsariga si è mossa naturalmente Meloni, la quale ha cambiato leggermente la struttura della frase lasciando inalterato il significato.
Ora, sembra una sottigliezza di poco conto, ma dal punto di vista semantico c'è differenza tra dire "le sentenze hanno attribuito [l'attentato] a una matrice neofascista" e "è stata una strage di matrice neifascista". Se La Russa avesse detto che si è trattato di un "vile attentato di matrice neofascista", ciò avrebbe significato un suo implicito ammettere questa matrice. Invece ha detto che le sentenze, quindi non necessariamente anche lui, ne hanno certificato la matrice.
È un po' come dire: Se lo dicono le sentenze...
Chiaro il senso, no?
E ancora solo rade voci a collegarla come "distrazione" da Ustica..
RispondiEliminaIl binomio La Russa - Seconda carica dello Stato suona da quel dì alle mie orecchie come una detonazione e uno schianto: un dato inverosimile e inverecondo, inaccettabile.
RispondiEliminaPure a me. Eppure...
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