mercoledì 14 agosto 2024

Innocenza

Nella mole enorme di commenti per la commemorazione del crollo del ponte Morandi, mi capita spesso di leggere che la tragedia ha provocato la morte di 43 persone innocenti. 

Questa abitudine di definire innocenti le vittime di una tragedia, cosa che capita regolarmente in occasione di ogni disgrazia, non l'ho mai capita. A cosa serve aggiungere questo aggettivo? E poi innocenti in base a quale parametro? Penale? Morale? Entrambi? Boh, non si sa. Così come non si sa come facciano i vari commentatori a sapere che le vittime erano tutte innocenti.

E se, una volta stabilito il parametro di riferimento, si scoprisse che tra le vittime di una qualsiasi tragedia c'erano, che ne so, ex galeotti? La gravità della tragedia sarebbe minore? Se sul ponte Morandi ci fossero stati due cellulari della penitenziaria che trasferivano detenuti da un carcere a un altro e le uniche vittime fossero stati loro, sarebbe cambiato qualcosa?

Non si sa, comunque per molti commentatori le vittime erano innocenti. Prendiamo atto, sicuri del fatto che chi doveva provvedere alla manutenzione del ponte e non l'ha fatto, innocente non lo è di sicuro. Difficile avere dubbi, in questo caso.

7 commenti:

  1. a me capita spesso di leggere (e ascoltare) castronerie di notevole livello. Per esempio "giovane ragazza". Una ridondanza notevole visto che non esistono ragazze vecchie.
    Oppure "bomba d'acqua" per indicare un nubifragio, o ancora "giornate torride e afose" oppure "hesbòllah" quando la pronuncia esatta sarebbe "hesbollàh" che vuol dire partito di Dio (allah/allàh)
    oppure hiroshima (con l'accento sulla o" quando in realtà la pronuncia esatta in giapponese è più complessa e suonerebbe come Hirò-Scmà".
    insomma un mare di cazzate inventate dai giornalisti e da tuttologi nostrani

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    1. Vero, ma in questo caso non è tanto una questione ortografica o di pronuncia, ma più semantica, direi. Nel senso che a me sembra inutile aggiungere quell'oggetto in quel contesto. Ma probabilmente è solo un'idea mia.

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  2. Non saprei dire se è solo un modo di dire giornalistico o se è pienamente corretto in Italiano. Però penso che quell'"innocenti" si riferisca al fatto che le vittime sono totalmente estranee e distaccate da chi ha causato o da chi poteva evitare l'accaduto. Oltre che sconosciute agli eventuali responsabili.

    Persone senza alcuna colpa, ma solo sfortunate. Che per chissà quale casualità passavano sul ponte proprio in quel momento.

    "Innocenti" penso assuma il significato di "solo sfortunate" o di "totalmente casuali".

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    1. Sì, ha senso. Comunque ho pubblicato lo stesso post su Facebook e un mio contatto, Roberta Covelli, ha dato una spiegazione che ho trovato molto originale. La riporto pari pari:

      Credo che la ragione derivi dalla narrazione antimafia, in cui si è sempre distinto tra persone uccise in regolamenti di conti tra clan rivali (specie nei periodi in cui la criminalità organizzata non doveva essere un tema di dibattito politico perché "tanto s'ammazzano tra loro") e "vittime innocenti", che incontrarono morti violente pur essendo del tutto estranee al consesso mafioso. Da lì, probabilmente, la locuzione ha iniziato a essere considerata un sinonimo di "vittima" e utilizzata anche in frangenti in cui l'etica di chi muore non rileva nella cronaca della tragedia.

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    2. Sì. In effetti è una spiegazione interessante e anche molto plausibile.

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  3. credo che con innocenti si intenda incolpevoli, cioè non responsabili di quanto accaduto, niente a che vedere questa innocenza con la storia della loro vita.
    massimolegnani

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  4. ah ecco, Maurizio Antonelli mi aveva preceduto con la medesima spiegazione.
    ml

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