Tra tutto ciò che ho letto e ascoltato relativamente all'obiezione di coscienza in campo medico, le parole più belle e condivisibili le ho trovate in questi cinque minuti di Umberto Galimberti.
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Sono parole di buon senso. Ogni tanto bisogna ascoltare anche parole di buon senso.
RispondiEliminaL'anno della maturità di mio fratello, nel nostro liceo uno studente prese 10 nel tema. Chi ha frequentato un qualunque liceo lombardo negli anni '80 può capire l'enormità della cosa. Si vociferava, nei corridoi e al di fuori di essi, di tale straordinario voto. L'autore aveva scritto che tante difficoltà del mondo contemporaneo risiedevano nello scollamento fra la ricerca scientifica e tecnica, coltivata e finanziata e condotta dalle menti migliori, e la riflessione etica, negletta e considerata, nella migliore delle ipotesi, roba per filosofi perdigiorno.
RispondiEliminaAveva ragione
Sì, aveva ragione. Ma oggi la tecnica ha raggiunto un livello di sviluppo tale che l'etica non riesce a starle al passo e al suo cospetto diviene patetica. Non dico che non ci debba essere un'etica, dico solo che non può in alcun modo impedire alla tecnica di fare ciò che fa.
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