domenica 26 giugno 2022

Siccità e preghiere

Ogni anno, in occasione dell'arrivo della siccità, giornali e telegiornali si premurano di informarci che, mediamente, metà dell'acqua che circola negli italici acquedotti va perduta a causa della loro fatiscenza. Ce lo dicono ogni anno, è un problema che si trascina da decenni a cui nessuno vuole porre rimedio. Sul perché nessuno si prenda la briga di porre rimedio a questa situazione mi sono fatto una mia idea: perché le tubature scorrono sotto terra, quindi un riammodernamento e un ripristino della efficienza della rete degli acquedotti non li vedrebbe nessuno. Siccome è noto che gli amministratori pubblici preferiscono fare opere visibili (fontane, piazze, strade ecc.) piuttosto che invisibili (quelle invisibili non portano consenso appunto perché invisibili), ecco che delle tubature sotterranee non frega nulla a nessuno. Ma è solo un'idea mia, prendetela per quello che vale.

Non si sistema la rete degli acquedotti però, per sconfiggere la siccità, si prega. Come in molte zone d'Italia, anche qua nel riminese il vescovo Lambiasi ha infatti esortato preti e fedeli a pregare durante le messe per la pioggia. La cosa presenta una sua intrinseca ilarità, se ci si pensa. Tentare di blandire qualunque dio con riti vari per ottenere da lui qualcosa è una pratica che affonda le sue radici nei millenni e che, me lo si concederà, mi pare abbia ben poco a che vedere con la spiritualità e la fede e molto con la superstizione, ammesso che tra queste cose ci sia differenza. È comunque un atteggiamento perfettamente umano che appunto gli appartenenti alla nostra specie praticano da quando si sono affacciati sul pianeta. Quindi, perché no? Certo, dal punto di vista dei ragionamenti e della logica fa più acqua dei nostri malconci acquedotti, ma l'essere umano non è solo logica e razionalità, è anche immaginazione, astrazione, speranza e tanto altro. Quindi, da questo punto di vista, nulla da eccepire se si vuole fare.

Sempre nell'attesa, naturalmente, che prima o poi una sorta di illuminazione (va bene anche ultraterrena, direi; visto lo stato delle cose non è il caso di guardare tanto per il sottile) colpisca i nostri amministratori e li conduca a intraprendere azioni più concrete.

8 commenti:

  1. Ogni tanto sento che i fondi europei sono spesi per fare cose che non mi sembrano proprio in cima alle priorità e nemmeno a metà classifica. L'ultima ieri. Dalle mie parti si restaurare un vecchio monastero in un paesino sperduto di montagna. Aggiustare gli acquedotti invece non è importante? Non ho parole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo fatto che racconti potrebbe avallare la mia ipotesi: si preferisce spendere soldi in progetti non essenziali ma visibili piuttosto che in progetti importanti e utili ma invisibili.

      Elimina
  2. Ahahahha
    La notizia dei parroci che pregano per porre fine alla siccità, mi fa sempre tanto ridere.
    Io, che sono atea, sono destinata a morire di sete, allora.
    E così sia. 😂😂

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, se l'associazione avesse una sua validità, direi che dovrebbe patire la sete il 70% degli italiani, dal momento che nel nostro paese i cattolici praticanti sono circa il 30% della popolazione :-)

      Elimina
  3. In parte è come dici tu, indubbiamente (ho "Costruzioni idrauliche" e "Idrologia" nel mio cassetto degli esami universitari), ma nel caso della mia zona, dove il servizio idrico è gestito dall'Acquedotto Pugliese (che per motivi altimetrici ha la centrale in Basilicata), c'è anche il problema che le tubature in uso sono localmente in eternit, e portarle allo scoperto per sostituirle comporta una spesa che pare non sia sostenibile dall'ente in termini di messa in sicurezza di svariate decine di chilometri di cantiere. Pare inoltre che l'intervento sostitutivo sia tranquillamente prorogabile di svariati anni sulla base di certi cavilli sui quali qualcuno probabilmente sta facendo leva per interessi non esattamente collettivi...
    Paradossalmente, da indagini chimiche svolte, l'impatto sull'organismo dell'eternit che arriva ai nostri rubinetti è inferiore a quello delle microplastiche disciolte nell'acqua minerale che prima di giungere al consumatore resta col fardello sotto al sole nelle fasi di carico, trasporto, scarico; oltre al fatto che, sebbene le etichette delle acque minerali riportino le concentrazioni delle sostanze previste per legge, in un'acqua minerale è potenzialmente presente anche se in tracce l'intera tavola periodica, ivi incluso il mercurio, per dirne uno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. >e portarle allo scoperto per sostituirle comporta una spesa che pare non sia sostenibile

      Gas, sono perfettamente d'accordo sul fatto che rimettere in sesto la rete idrica comporta spese non indifferenti. Ma siamo sinceri: non sta né in cielo né in terra che non sarebbe una cosa fattibile se ci fosse la volontà. Il Parlamento ha appena approvato un aumento del 2% del PIL da destinare agli armamenti e non troviamo alcune centinaia di milioni per rifare gli acquedotti? Il problema è che non ci sono né la volontà né l'interesse a farlo.

      Elimina
    2. Diceva mio nonno: "un politico fa qualcosa se gli entra qualcos'altro in tasca". 😞
      Il loro esclusivo interesse è questo, il resto è facciata per prendere voti.

      Elimina
  4. Mi verrebbe da fare una battuta ma evito, su drammi come quello della siccità c'è ben poco da scherzare, purtroppo.

    RispondiElimina

Il post sentenza

La sbornia post sentenza OpenArms ha dato la stura a dichiarazioni giubilanti che a tratti sembrano leggermente fuori dalla realtà. Cominci...