venerdì 10 giugno 2022

Il capofamiglia

Le missive indirizzate al capofamiglia, fatte recapitare dalla Lega nelle cassette della posta dei residenti a Verona in vista del voto di domenica prossima, sono un eloquente esempio di cosa è la Lega: un insieme ben amalgamato di ignoranza e di retaggi culturali e sociali che affondano le radici in un ormai anacronistico patriarcato.

La figura del capofamiglia, tanto cara alla Lega, non esiste infatti più da quando, nel 1975, è stato riformato il Diritto di famiglia con la legge n. 151, che ha riequilibrato i diritti tra uomo e donna all'interno del nucleo familiare e ha spazzato via la figura appunto del capofamiglia, eredità dall'antico paterfamilias del diritto romano.

Una ignoranza, quella tipica leghista, non solo relativa agli articoli del codice civile attuale che regolano e definiscono il concetto di famiglia, ma anche relativa alla composizione dei nuclei familiari odierni. Secondo l'Istat, infatti (dati 2020), oggi il 33,3 per cento delle famiglie censite nel nostro paese è composto da una persona sola, la quale persona, da oggi, può fregiarsi del titolo di capofamiglia.

8 commenti:

  1. Questo modo di intendere famiglia e società produce più danni di quanto si possa immaginare. Le menti deboli si sentono in tal modo investite di una potenza che non esiste e soffia sui temi della divisione e violenza. Che brutto affare.
    Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In certe misura forse sì, ma credo non più di tanto. Ormai credo sia ben radicata l'idea che il concetto di capofamiglia è arcaico.
      Ciao Sari.

      Elimina
    2. Insisto sull'importanza del ruolo del capofamiglia che, pur in disuso, rende il maschio padrone dei suoi familiari. Non a caso la violenza contro le donne nasce spesso dalla frustrazione derivante dalla perdita del ruolo che gli è sempre stato concesso. (Dalla natura?)
      Ciao.

      Elimina
  2. Direi che è sufficiente leggere un qualsiasi programma elettorale per rendersi conto di cos'è la Lega... il resto mi pare solo l'esatta emanazione di un pensiero e di un modo di vivere e far politica che per molti è superato ma che per parte degli italiani è ancora degno di essere perseguito. Poi poco importa quanto tutto questo possa apparire anacronistico astorico o desueto. E' l'Italia che cambia per non cambiare! come ricordava meglio Tommasi di Lampedusa per voce del Principe!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero, ma credo che su questi temi la nostra società abbia comunque fatto discreti passi avanti. Poi, certo, esistono ancora minoranze che ragionano come i leghisti di Verona, ma presumo siano in via di estinzione, o almeno me lo auguro.

      Elimina
  3. Certo, è così. Fortunatamente la nostra cultura bene o male, magari in maniera difforme sul territorio, si è emancipata da questa arcaica visione.
    Ciao Valeria.

    RispondiElimina
  4. Coerenti nella loro cronica ignoranza.
    La Lega andava dichiarata incostituzionale da quando promuoveva la secessione: oggi avremmo meno pagliacci a rappresentare gli italiani.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tra l'altro, se non sbaglio, credo che la secessione sia ancora nel suo statuto, nonostante la cosiddetta svolta nazionale fatta anni fa.

      Elimina

Se tutto è antisemitismo

  Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Li...