domenica 12 giugno 2022

Central Park


Ogni tanto mi imbatto in romanzi da cui non mi stacco neppure per andare in bagno. Tipo questo, ad esempio, iniziato ieri e terminato stamattina. È un noir caratterizzato da una notevole componente psicologica e strutturato su diversi piani temporali con frequenti ricorsi a flashback.

Narra le vicende, in verità spesso caratterizzate da qualche eccesso di inverosimiglianza, di due persone, un uomo e una donna, che una mattina si svegliano ammanettate l'una all'altra su una panchina di Central Park. Lei è una poliziotta di Parigi, lui un pianista jazz americano. I due sono perfetti sconosciuti totalmente ignari del perché si trovino ammanettati su quelle panchina. Da qui comincia il viaggio per riuscire a venire a capo di questa assurda situazione, un viaggio caratterizzato da colpi di scena, sprazzi di ricordi che affiorano e poi scompaiono, indagini su un omicidio, incursioni nella devastante malattia degenerativa chiamata Alzheimer.

È il primo romanzo di Guillaume Musso che leggo, ma a questo punto recupererò sicuramente anche tutti gli altri.

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