sabato 18 giugno 2022

Io non disprezzo Brunetta

Al contrario di Brunetta, che disprezza chi lavora, io non disprezzo Brunetta, perché se lo disprezzassi per ciò che pensa e ciò che è mi posizionerei al suo livello. Il sentimento principale che provo nei suoi confronti è un misto di compassione e pena, perché capisco che se si nasce e si cresce in un certo contesto sociale, politico e culturale, poi è naturale che si ragioni in questo modo.

Io sono un lavoratore dipendente da 32 anni, esattamente come il signore deriso da Brunetta ("torna a fare il tappezziere, dipendente") nel suo comizio con quattro gatti ad ascoltarlo. Lasciando da parte tutta la componente arrogante e fascista della sua uscita ("tu non parli, il microfono ce l'ho io e comando io"), c'è da rimarcare come questo atteggiamento sia figlio di una cultura largamente dominante improntata al disprezzo verso chi fa lavori ritenuti umili.

Questo disprezzo, platealmente ostentato da Brunetta, che annulla il concetto elementare che vede ogni lavoro e ogni lavoratore (indipendentemente dal fatto di essere imprenditore o dipendente o altro) avere pari dignità e valore, è largamente dominante nella società anche perché retaggio del berlusconismo, la deleteria subcultura sociale che per almeno cinque lustri ha propagandato e idealizzato il successo nel lavoro e nella vita, lasciando intendere che chi non riesce a raggiungerli è come se avesse una sorta di vita a metà. D'altra parte non è un mistero che milioni di persone l'abbiano votato perché affascinate dall'idea che votando un imprenditore di successo ci sarebbero state buone probabilità di uguagliarlo.

Brunetta è una delle espressioni più palesi di questa sorta di inconscio collettivo: se ti emancipi e hai successo, allora vali; se rimani per tutta la vita un semplice dipendente, puoi fare il tuo lavoro con tutto l'impegno e la passione del mondo, ma resterai sempre un dipendente, con in più l'aggravante di esserti guadagnato il disprezzo di Brunetta.

17 commenti:

  1. Ai miei figli ho sempre detto che qualunque mestiere merita rispetto, purchè sia onesto. Non sai quante volte mi trattengo dal rispondere male a certe persone che quando sanno che mio figlio maggiore fa un lavoro "umile" si arrampicano sugli specchi con repliche tipo "bè, ci vuole anche quello". Certo, me lo immagino un mondo dove sono tutti solo manager e direttori di banca, funzionerebbe benissimo XD

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    1. Io non mi tratterrei. Anche una delle mie figlie fa un lavoro considerato tale (e io pure, oltretutto), ma ai "beh, ci vuole anche quello" rispondo per le rime.

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  2. Se permetti io Brunetta lo disprezzo, e non credo di cadere al suo livello disprezzandolo.

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  3. Penso tu abbia toccato il tasto più racapricciante: tutti i voti che molti danno a questi personaggi e ai partiti che li propongono.
    Che poi molte persone sono rinchiuse nelle loro bolle, senza avere il minimo senso della realtà, può anche essere normale. Non è sempre facile sapersi mettere nei panni degli altri.

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    1. >tutti i voti che molti danno a questi personaggi

      Verissimo. Spesso dimentichiamo che se queste persone sono dove sono, è perché qualcuno ce le manda.

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  4. Condivido pienamente Andrea. Da figlio di operai. Grazie.

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    1. Da figlio di un impiegato postale e una casalinga, grazie a te.

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  5. Sei troppo buono con brunetta, il suo atteggiamento è da Marchese del Grillo...
    Massimo rispetto per il lavoratore insultato, per te che hai scritto qui e per tutti i lavoratori.

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  6. Brunetta mi è sempre stato sulle palle!
    Dovrebbe vergognarsi per quello che ha detto.
    Massimo rispetto per tutti i lavori , sarei ipocrita però se non ammettessi che per mia figlia vorrei il meglio.
    Ognuno decida poi quale sia il MEGLIO.
    Ciao Andrea

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    1. >sarei ipocrita però se non ammettessi che per mia figlia vorrei il meglio

      Ma certamente, e nei limiti del possibile si aiutano i figli in questo senso. Ma solo loro sanno cosa è meglio per loro.

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  7. Purtroppo gli esseri umani sono sempre stati e sempre saranno così. Troppo forte, infatti, è l'istinto di sopraffazione e il desiderio di distinguersi dagli altri per sentirsi superiori. Tutta la storia dell'umanità è una lotta immane per questioni di potere, cioè per stabilire gerarchie e differenze socio-economiche.
    Al giorno d'oggi, poi, questo istinto è rinforzato e stimolato dalla cultura di massa e dalle istituzioni, compresa la scuola, che non educa ma spesso crea piccoli mostri.
    Secondo la mentalità corrente bisogna eccellere, competere e mostrarsi molto ambiziosi, altrimenti si è pigri, inetti e falliti. Viviamo in un'epoca molto narcisista.
    Per quanto riguarda i cosiddetti lavori umili, sono indispensabili per rendere possibile l'esistenza di ciascuno. La società sarebbe finita se tutti fossimo accademici o industriali.
    Brunetta è incommentabile sotto ogni punto di vista e sì, io lo disprezzo.
    Ciao, Andrea.

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    1. Guarda qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2022/06/21/operaio-morto-travolto-da-treno-mentre-lavora-lungo-binari_d830d7e5-f15a-47ab-9c00-649072874c93.html

      Senza persone come questo poveretto morto mentre lavorava, Brunetta non potrebbe viaggiare in treno.

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    2. Nulla da eccepire, Romina, al tuo interessantissimo commento.
      Grazie, buona serata.

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