Credo che Luca Mercalli abbia fatto benissimo ad alzarsi e ad andarsene. Anzi, io, al suo posto, forte di curriculum simile, non mi sarei neppure presentato per dibattere con Francesco Borgonovo e una imbarazzante Bianca Berlinguer coi suoi "si dice" (ma si dice cosa? Non sei una giornalista?). Più in generale, episodi come questo dimostrano ancora una volta il livello infimo raggiunto dal giornalismo televisivo in Rai e più in generale nella televisione italiana.
Per come la vedo io, le trasmissioni che danno spazio ai negazionisti del climate change andrebbero abbandonate a sé stesse, gli scienziati non dovrebbero parteciparvi e lasciare che i cretini se le cantino e se le suonino da sé.
(Piccolo consiglio non richiesto: Luca Mercalli ha scritto per i tipi di Einaudi un libro bellissimo intitolato Non c'è più tempo. Come reagire agli allarmi ambientali. Se volete imparare qualcosa su questi argomenti e sapere come stanno le cose, spegnete la televisione, o almeno certe trasmissioni, e al loro posto leggete quello.)
Più o meno quello che ha detto Burioni sui novax complottisti: dove ci sono i cialtroni, non ci sono io. Se mi invitano e so che c'è X, non vado.
RispondiEliminaNon fa una piega, a mio parere.
RispondiEliminaPrendo nota per il libro, grazie. Fra l'altro Mercalli mi ha sempre ispirato empatia.
RispondiEliminaÈ simpaticissimo e soprattutto preparato e competente.
EliminaIl libro che ho citato merita veramente.
RispondiEliminaCerte trasmissioni non andrebbero seguite
Vero.
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