giovedì 27 gennaio 2022

Le bugie di Ratzinger

Mentre lo stato maggiore dell'informazione è impegnato fino alla sfinimento con la ormai ridicola pantomima relativa all'elezione del nuovo presidente della repubblica, è passata abbastanza in sordina una notizia che a mio parere avrebbe meritato forse un po' più di visibilità, e cioè l'ammissione di Ratzinger di avere mentito nel corso di un'indagine sulla pedofilia nella chiesa tedesca.

I fatti riguardano quattro casi di abusi sessuali su minori avvenuti tra il 1977 e il 1982, periodo in cui il futuro papa Benedetto XVI era arcivescovo della diocesi di Monaco di Baviera. Nel corso dell'indagine che lo vedeva accusato di non aver preso provvedimenti contro il responsabile di tali abusi, Ratzinger dichiarò agli inquirenti di non essere a conoscenza delle imputazioni a carico del sacerdote accusato dei fatti. Nelle sue ammissioni di qualche giorno fa, invece, ha ritrattato la precedente versione ammettendo di essere stato presente alla riunione in cui si decise di trasferire il sacerdote responsabile degli abusi in un'altra parrocchia della stessa diocesi, perpetuando un modus operandi molto in voga anche da noi: lo spostamento dei parroci accusati di abusi su minori in altre parrocchie.

Ratzinger si è poi giustificato dicendo che l'errata dichiarazione non era generata da malafede ma da una svista nella redazione della medesima. Sia come sia, il parroco riconosciuto responsabile degli abusi, Peter Huellermann, condannato nel 1986 per pedofilia, fu poi assegnato a un'altra parrocchia e, come scrive Il Post, continuò a esercitare il suo ministero anche negli anni successivi alla condanna.

2 commenti:

Gas75 ha detto...

La Chiesa crede davvero che un pervertito cambiando "aria" perda certi "vizietti"?
Il clero che condanna le unioni "contro natura" (dopo averne esaltato l'esempio in quel di Betlemme poco più di 2000 anni fa), poi asseconda gli abusi sui minori da parte dei propri ministranti.
Ho fatto bene ad allontanarmi dalla diabolica Chiesa!

Andrea Sacchini ha detto...

>La Chiesa crede davvero che un pervertito cambiando "aria" perda certi "vizietti"?

No, naturalmente. Ma esiste uno spirito collettivo di "auto-protezione" che la induce ad agire in questo modo. Per quanto riguarda le unioni contro natura, non c'è niente di più ridicolo di tale locuzione; dovrebbero dire, semmai, "unioni contro ciò che noi riteniamo sia naturale ma in realtà non lo è", ma lasciamo stare, il discorso sarebbe lungo.
Io mi sono allontanato dalla chiesa attorno ai 18 anni, anche se già da prima avevo capito che sarebbe arrivato un momento in cui la scelta tra la ragione e le assurdità sarebbe caduta sulla prima.

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