venerdì 23 ottobre 2020

Indizi scarni


I romanzi raccontano storie, si sa. Ma a volte le possono anche suggerire o ispirare. La copia di Se una notte d'inverno un viaggiatore, di Italo Calvino, che ho preso in prestito in biblioteca e sto leggendo in questi giorni, ad esempio, reca vergata nella prima pagina le due date che vedete nell'immagine. Cosa si evince da queste due date? Che una persona ha iniziato a leggere questo libro l'8 luglio 1997 e l'ha terminato due giorni dopo. Chi era questa persona? Non è dato saperlo, dal momento che non ha lasciato scritto il proprio nome ma solo una data. Dal tipo di scrittura, però, si può ipotizzare che fosse una persona di sesso femminile. Non c'è certezza, certo, ma a me pare che questo tipo di calligrafia, bella, ordinata, abbastanza arrotondata, senza "spigoli", possa essere stata vergata da una donna. Generalmente, infatti, gli uomini hanno una scrittura più grezza e anche più banale. 

Quanti anni aveva questa donna? La calligrafia qui non aiuta. Poteva quindi essere una ragazza, ma anche una donna di mezza età, oppure una donna avanti con gli anni. Non lo sapremo mai. Dal 1997 a oggi sono passati 23 anni, quasi il lasso di tempo con cui si indica una generazione. E quindi c'è pure la possibilità che questa donna, oggi, non ci sia neppure più. Le sarà piaciuto il libro? Si potrebbe supporre di sì: non si divora in due giorni un romanzo di 260 pagine se lo si ritiene noioso. 

Ricapitolando, quindi, una (probabile) donna ha letto questo libro di Calvino, in due giorni, in un (presumibilmente) torrido luglio di 23 anni fa. Non si sa altro. Mistero fitto. Conosco scrittori che hanno concepito capolavori partendo da indizi ancora più scarni di questi. Ma a parte indizi e misteri, tutto ciò è solo una delle dimostrazioni del fascino dei libri, quelli cartacei intendo, libri affascinanti perché  spesso attraversano le vite delle persone, persone inconsapevoli che neppure mai si conosceranno né sapranno dell'esistenza una dell'altra, e saranno accomunate solo dall'aver letto, anche in tempi diversissimi, lo stesso libro.

4 commenti:

giorgio giorgi ha detto...

Nelle biblioteche pubbliche di Modena, in ogni libro, c'era una volta un cartoncino con su scritto data di ritiro e consegna con relativa firma di ogni lettore che l'aveva preso a prestito. Era bellissimo conoscere quanti fossero stati, quando l'avessero ritirato e come si chiamassero i precedenti lettori che come te avevano deciso di scegliere quel libro. Sentivi che c'era qualcuno con cui condividevi qualcosa, a volte lo conoscevi pure.
Adesso è tutto elettronico, tutto nascosto nei computer inaccessibili.

Andrea Sacchini ha detto...

Già, la fredda tecnologia che ha trasformato tutto in un asettico e cinico fiume di bit.

andynaz ha detto...

nonostante sia un fan dei libri elettronici, devo ammettere che queste coincidenze mi affascinano: qualche anno fa ho comprato un libro al mercatino dell'usato - un manuale di fotografia - e c'era una dedica, quel libro era un regalo (mi pare per Natale) da una figlia per il padre, affinché riesca a sbrigarsi a fare le foto 😂
mi sono trovato varie volte a fantasticare su chi possa essere stata...

Andrea Sacchini ha detto...

E chissà se poi il padre si sarà effettivamente sveltito a fare le foto? :)

Ritrovamenti

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