mercoledì 31 luglio 2019

Sbarcano i migranti della Gregoretti

Problema risolto, dice il ministro della paura, i migranti da giorni bloccati sulla nave militare italiana Gregoretti possono scendere. Lo annuncia via social, perché il suo mondo è tutto lì, lì racconta ai suoi seguaci la sua visione del mondo, totalmente diversa da quella reale, e da lì annuncia le decisioni che influiscono sulla vita delle persone. Possono scendere perché verranno ripartiti tra paesi europei, tipo pacchi postali, e non saranno così a carico nostro, dice, dimenticando che a me non dà alcun fastidio - anzi è l'esatto contrario - che dalle mie tasse vengano presi soldi per aiutare chi ha bisogno. Dà semmai fastidio, e molto, che le mie tasse servano a pagare gli stipendi di certi personaggi politici.

E così anche questa sceneggiata, fatta sulla pelle di quelle persone, è finita. È servita a qualcosa? No, se si eccettua la valenza mediatica della stessa, utile a ringalluzzire le pance dei seguaci, perché i migranti sono scesi esattamente come sono scesi i prigionieri delle navi precedenti, mentre nell'indifferenza generale, ministro compreso, in numero assai maggiore continuano ad arrivare con anonimi barchini o attraverso altri valichi. Ma alla gente non importa, importa solo che il capitano mostri i muscoli.

Muscoli e spalle grosse. Dice infatti che non sa se la vicenda della Gregoretti gli costerà un altro tentato processo, "ma ho le spalle grosse", che detto da quello che è andato a piagnucolare dai Cinquestelle per essere salvato dal processo per il caso Diciotti è spettacolare.

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