Nel libro autobiografico On writing, Stephen King dice che nei romanzi i personaggi, quelli principali come quelli di contorno, devono essere appena tratteggiati, non descritti approfonditamente, perché sarà poi il lettore a dare ad essi la fisionomia che preferisce tramite la propria immaginazione, e anche perché, dice sempre lo scrittore, è la storia che conta maggiormente rispetto alle figure che si muovono in essa.
Mi è venuta in mente questa cosa poc'anzi, dopo aver notato che Dostoevskij, in Delitto e castigo, riempie quasi una pagina intera per descrivere il commissario di polizia Porfirij Petròvic.
4 commenti:
non ho mai letto king, ma Dostoevskij sì, ed è anche uno dei miei scrittori preferiti.
non sono molto d'accordo con questo King, e tu?
anche lo stesso king non ci va leggero con i vari personaggi di It, per fare un esempio.
In ogni caso lo ritengo piuttosto sopravvalutato come scrittore, salvo alcuni romanzi è il re...
il re della prolissità.
Ho letto tutto di King. Di Dostoevskij questo è il secondo. Penso che ogni scrittore abbia un proprio stile e un proprio modo di scrivere e raccontare. Diciamo che se un libro è bello, sono d'accordo con entrambi.
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