Sull'aborto ognuno ha certamente una propria idea, ma questa idea, date le molteplici sfaccettature e le altrettanto molteplici implicazioni, specie di carattere morale e di coscienza, che l'argomento veicola, dovrebbe essere sempre espressa con cautela e ponderazione, specie dai maschietti, e ancor di più se tali maschietti dispongono di una visibilità mediatica importante.
Ora, che Bergoglio sia contro l'aborto è noto da sempre - lo erano i suoi predecessori e lo saranno i suoi successori, dal momento che il contrasto a questa pratica entra nel novero dei famosi princìpi non negoziabili della Chiesa cattolica.
Nel momento però in cui quest'ultimo definisce la donna che per qualsiasi motivo intende ricorrervi, nelle maniere e nei modi previsti dalla legge, una mandante di un omicidio che affitta un sicario per risolvere un problema, non mi pare che ossequi granché quella prudenza e quella cautela che sarebbero auspicabili in queste situazioni.
Proporre questa immagine dell'aborto e della donna che decide di ricorrervi, equivale a mio avviso a dare un'idea di, come dire?, leggerezza, superficialità; veicola l'impressione che questa scelta venga presa con la stessa facilità con cui si compila la lista della spesa o si decide di andare dalla parrucchiera, e allo stesso tempo maschera subdolamente il dramma, i sensi di colpa, i dubbi, la lacerazione interiore che invece accompagnano sempre tale scelta.
Diciamo che, fossi io una donna, il suo sproloquio un po' di incazzatura me l'avrebbe fatta venire, indipendetemente dalla posizione in merito a questo tema.
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