Quando ricevette l'avviso di garanzia (sacrosanto) per i fatti della Diciotti, il ruspista si scagliò contro i magistrati dicendo che lui era stato eletto dal popolo, loro no. Ieri, il suo compare Di Maio ha replicato alle osservazioni di Bankitalia in merito alla volontà del governo di superare la Fornero, suggerendo alla Banca d'Italia di presentarsi alle prossime elezioni.
Cosa accomuna le due patetiche dichiarazioni, a parte le palesi stupidità e puerilità delle stesse? L'idea che l'aver ricevuto i voti per governare ponga questi signori nella posizione di poter fare ciò che vogliono sottraendosi alle critiche e alle osservazioni. Non è una bella cosa, questa, e sicuramente non è da sottovalutare.
(Avendo tempo da perdere si potrebbe provare a spiegare a Salvini, la cui ignoranza travalica i sistemi solari, che la magistratura è un potere diverso e indipendente da quello legislativo ed esecutivo, così come previsto dalla Costituzione, e i giudici non sono eletti da nessuno dal momento che in magistratura si entra per concorso. E con Di Maio si potrebbe provare a fare la stessa cosa, dal momento che anche in Bankitalia si entra per concorso. Direte: Ma vuoi che 'ste cose non le sappiano? Non mi stupirei se fosse così.)
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