martedì 9 ottobre 2018

Dialoghi

Ieri mattina me ne stavo beatamente seduto su una panchina del parco Clementino con in mano il mio Delitto e castigo. A un certo punto, mentre Raslkònikov, convocato dal commissario Petròvic, stava dibattendo con quest'ultimo per capire se fosse tra i sospettati dell'omicidio della vecchia usuraia e della sorella, passano due signore dei Testimoni di Geova coi loro opuscoletti. Io manco le avevo viste, a dire il vero, assorto com'ero per seguire gli sviluppi della chiacchierata tra i due personaggi dostoevskijani, mi sono accorto della loro presenza dal fatto che una delle due signore, appressandosi a me, ha fatto alla sua socia: "Uh, c'è un signore che sta leggendo, chissà se possiamo disturbarlo..." Ovviamente non potevano, ma ormai...

"Scusi, signore," si fa avanti la più temeraria delle due, "potrei farle qualche domanda?" La mattinata è bella, la temperatura più che gradevole, è il mio primo giorno di ferie, quindi mi gira bene e invece di mandarle a cagare seduta stante, come avrei fatto in una qualsiasi giornata che non girasse per il verso giusto, ma sempre con garbo, sia chiaro, ché qua si è persone educate anche coi geovani, acconsento.

"Lei si chiede mai se Dio pensa a lei?"
"Sinceramente no, anche perché non credendoci, sa com'è..."
"Ah, quindi lei non crede alla sua esistenza..."
"Diciamo che, razionalmente, non escludo a priori la possibilità che possa esserci, come dire?, una sorta di 'disegno' superiore sulla base del quale esistiamo noi e tutto il resto, ma sono sempre stato un tipo diffidente per natura, uno di quelli che se non vede non crede, quindi... E comunque," aggiungo, "sicuramente non credo in un dio antropomorfizzato come lo intendete voi, una specie di padre-padrone che sta lì ogni minuto a controllare come ti comporti, cosa fai sotto le lenzuola e cose di questo genere, e che usa coi suoi figli il vecchio e inutile sistema premi-punizioni, che pure la Montessori a sentirne parlare si rivolterebbe ancora nella tomba." Dall'espressione della tipa intuisco la sua presa di coscienza di avere di fronte un osso duro, uno che sarà molta fatica riuscire a fargli cambiare idea. Però decide di insistere.

"Vedo che lei legge..."
"Sì, è una delle mie passioni."
"Legge molto?"
"Diciamo una media di sessanta libri all'anno, a volte qualcuno di più, a volte qualcuno di meno. Sa com'è, purtroppo ho anche altre cose da fare." Lei strabuzza gli occhi.
"Sessanta? Accidenti! Ha mai letto la Bibbia?"
"Integralmente no, ma da bambino andavo a messa e qualche brano l'ho sentito leggere lì."
"Vede," continua lei, "io da giovane non ero credente, però ero una che si faceva tante domande, e tutte le risposte a queste domande le ho poi trovate nella Bibbia. Ad esempio, lei sa perché nel mondo c'è tanto male, tanto dolore, c'è corruzione, cattiveria, ingiustizie, insomma lei sa perché il mondo va così male? Tutto dipende dal primo atto di insubordinazione che l'uomo fece nei confronti di chi l'aveva creato. Dio era stato chiaro, con Adamo ed Eva: potete prendere ogni frutto del giardino dell'Eden tranne quelli dell'albero della conoscenza. Quindi non è che non avessero scelta, l'avevano eccome, avevano un giardino intero in cui andare a pescare, eppure sono andati a prendere proprio dove non dovevano, e noi oggi ne paghiamo le conseguenze." La faccenda si mette male, penso, la signora l'ha presa alla lontana, come cavarsela dai piedi? Provo con la logica.

"Scusi signora," replico, "ma lei sa com'è fatto l'uomo, no? La sa la storia dell'occasione che lo fa ladro, suppongo. Per cui, di cosa si stupisce se sono andati a mangiare proprio quel frutto, andando contro le direttive di chi li aveva messi lì? Guardi, io ho due figlie, sa quante volte ho detto loro di non fare una cosa? E lei crede che tutte le volte mi siano state a sentire? Tra l'altro," provo ad aggiungere, "se è vero che Adamo ed Eva sono stati creati da Dio, non si capisce perché non li abbia fatti con un carattere più docile e remissivo, meno incline all'insubordinazione." La tipa sorride. Io vado avanti. "E poi, scusi eh? A parte il fatto che non si capisce perché per colpa di quei due dobbiamo pagare tutti, dal momento che proprio nella Bibbia sta scritto che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, ma non sarebbe stato meglio se Dio avesse messo quel benedetto albero fuori dal giardino o comunque in un posto non raggiungibile dai due ribelli? Pensi a quante beghe ci saremmo risparmiati, a come tutto sarebbe filato liscio e a come staremmo bene oggi." La signora abbozza, ma non demorde.
"Sì, ma questo è un approccio logico, nella Bibbia si legge ancora che..." A questo punto la fermo.
"Guardi, abbia pazienza," le dico facendo appello a ciò che ancora mi rimane di quest'ultima e constatando che un approccio logico con questa gente non sortisce alcun effetto (scemo io a provarci, mi sono detto poi). "Noi siamo su due posizioni troppo distanti che non andranno mai d'accordo, e siccome 'sto libro di Dostoevskij me lo sto tirando dietro ormai da una decina di giorni, cosa dice se io torno a leggere e lei a passeggiare?" Si arrende.
"Sì, va bene," concede lei, "ma le posso lasciare un opuscolo? Magari ci può dare un'occhiata con più calma più tardi."
"Certo," le rispondo (tutto pur di togliermela dai piedi). Ci salutiamo. A due passi dalla panchina c'è un cestino dei rifiuti.

La chiacchierata con le due invasate non l'ho riportata integralmente, anche perché abbiamo parlato per quasi mezzora e sarebbe venuto un post eccessivamente lungo. Alla fine, ciò che stupisce di 'sta gente, non solo dei Tdg, naturalmente, ma degli invasati di ogni tipo e natura (cit.), è il loro non concedere niente alla razionalità, alla logica, al buon senso, alla realtà. Per loro è tutto in quelle pagine, in quella mitologia su cui hanno impostato tutto il loro agire e pensare, indifferenti, anzi apertamente ostili, a qualunque visione che si discosti appena dalla loro. Il fondamentalismo è questa roba qua, non c'è bisogno di andare chissà dove per sbatterci il muso, ed è lo stesso fondamentalismo che permea anche la Chiesa cattolica, perché quando un Ratzinger ti dice che la sua religione è l'unica vera e le altre sono tutte false, non dice niente di diverso dai TdG.

Ah, lo so, ho scoperto l'acqua calda.

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Per capire il personaggio

Naturalmente non c'è niente da capire. Chi ha seguito un po' gli infausti anni del suo mandato precedente sa benissimo chi e cosa è ...