lunedì 28 marzo 2016

Possibile che nessuno abbia fatto una foto?

Chi segue un po' i deliri dei complottisti, senza distinzioni tra quelli che speculano sugli attentati alle Torri Gemelle, sullo sbarco sulla Luna, sulle scie chimiche ecc., conoscerà senz'altro il leggendario Giulietto Chiesa, uno dei pionieri delle teorie cospirazioniste relative appunto alle suddette Torri Gemelle (sintetizzando brutalmente, i teorici di 'sta roba qua credono che gli americani si siano buttati giù da soli le torri come pretesto per invadere l'Afghanistan). Secondo questi qui, non c'è praticamente avvenimento storico, più o meno noto, più o meno tragico, che non sia frutto di una qualche premeditazione/pianificazione occulta e segreta. Potevano essere indenni da una qualche forma di cospirazione i due attentati più sanguinosi accaduti in Europa negli ultimi tempi? Certo che no - e vada pure a farsi friggere qualsiasi basilare forma di rispetto per tutti quelli che hanno perso uno o più cari negli attentati di Parigi e di Bruxelles.
Ed ecco quindi l'intrepido Chiesa lanciarsi nella spericolata e ridicola raccolta di elementi che consentirebbero di far sospettare che dietro ai due sanguinosi attentati ci sia un complotto, magari ordito con la compiacenza occulta dei governi belga e francese. A proposito di quello del Bataclan, solo per citare quello più ridicolo, ecco cosa angustia il povero Chiesa: "C’è un’ulteriore, davvero singolare, circostanza connessa con il massacro del Bataclan del 13/11/2015. Di quella tragedia esiste una ed una sola fotografia. Non ce ne sono altre. Lascio a voi trovare una spiegazione all’incredibile. Dentro quel locale c’erano infatti almeno 500 persone. Sicuramente al 99% tutte dotate di cellulare. Come si spiega che nessuno fece una foto e nessuno la pubblicò su youtube?"
L'interrogativo, se ci pensate, dà da pensare. Ma come? 500 persone e nemmeno una foto? Vediamo un po'. Stando a quello che hanno riportato le cronache il Bataclan è un locale chiuso, e al suo interno si stava tenendo un concerto rock, il locale era oltretutto stipato al limite della capienza. Sempre dai giornali si apprende che molti dei presenti si sono resi conto di ciò che stava accadendo solo successivamente all'inizio dell'attentato per via del rumore, delle luci stroboscopiche ecc. Ora immaginate la scena. Dei terroristi armati fino ai denti fanno irruzione in un locale affollatissimo, con musica ad altissimo volume e luce scarsa, e iniziano a sparare all'impazzata sventagliate di Kalashnikov, col panico e il terrore che si impadroniscono dei presenti man mano che questi si rendono conto di ciò che sta accadendo. Ora, immaginate di essere voi in mezzo a questo girone dantesco fatto di urla, colpi di mitra, sangue, terrore, persone che all'impazzata si gettano in massa verso le uscite cercando una via di scampo. Qual è la prima cosa che fareste? Ovviamente tirare fuori il cellulare e fare qualche foto, no? I più arditi di voi avrebbero perfino potuto chiedere a qualcuno dei terroristi omicidi di fermarsi un attimo e magari sorridere un po', ché la foto sarebbe anche potuta venire male.
Ecco, qui la si butta sull'ironico, ovviamente, quando ci sarebbe invece da incazzarsi con Chiesa e tutti gli speculatori più o meno prezzolati che in barba a ogni pudore spargono stronzate su simili tragedie. Un suggerimento a quelli de Il Fatto, che dagli ultimi dati risulta stia perdendo lettori e copie in maniera costante: smettete di dare spazio a Chiesa, magari qualcosa recuperate.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nemmeno un selfie con l'attentatore prima di farsi sparare addosso? Che occasione persa.

Anonimo ha detto...

E nemmeno una firma sul commento precedente, che ci vuoi fare? Sono spezzina, sono pigra e sono pure in ferie...a 'sto punto dovresti esserci arrivato :-) Cristina.

Andrea Sacchini ha detto...

Mmh... spezzina, pigra, pure in ferie (gli statali sono sempre in ferie :P). Sì, credo d'aver capito. Bentrovata, Mariacristina ;)

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