lunedì 21 marzo 2016

(...)

È difficile commentare tragedie come quella del pullman su cui viaggiavano dei ragazzi aderenti al progetto Erasmus, specie quando si tratta di tragedie che, almeno finora, non possono essere collegate a una qualsivoglia forma di dolo. Per dire, se il pullman avesse avuto un guasto tecnico, magari riconducibile a negligenza da parte dell'azienda proprietaria, sarebbe più facile indirizzare la rabbia verso qualcosa/qualcuno. In questo caso no, perché l'autista era perfettamente sobrio, non aveva assunto droghe e il mezzo sembra fosse perfettamente in regola; ci troviamo quindi di fronte, almeno da ciò che è emerso finora, a una persone più che coscienziosa e, oltretutto, con una lunga esperienza alle spalle. Certo, ha avuto un colpo di sonno, un errore (errore?) gravissimo per chi fa quel mestiere, ma qui si va tutt'al più sulla colpa, non certo sul dolo, e, converrete con me, è particolarmente difficile inveire e lanciare strali contro chi si prende senza tentennare la responsabilità intera della tragedia, ammettendo col cuore in mano di essere stato vittima di un colpo di sonno, senza nascondersi o mentire.
Ecco perché è difficile commentare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mio zio trasporta materiali elettrici con un ducato per conto di una ditta locale. Ha un contratto interinale per cui per guadagnare deve guidare. Più guida. Meno tempo impiega per consegnare. Più soldi gli danno. Meno guida, più tempo impiega per giungere a destinazione. Meno soldi prende.
Di conseguenza deve guidare anche oltre 12 ore al giorno. Di notte, con la neve, con la pioggia, con il gelo e sempre correndo molto. Spesso oltre i limiti di velocità.
Altrimenti viene pagato di meno. Se si dovesse rifiutare di stare tutto il giorno a correre come un matto per mezza Europa, verrebbbe licenziato in tronco.
Lui consegna in Germania, Austria, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Spagna.
Se gli dicono di partire alle 2 di mattina, lui parte alle 2 di mattina.
Se torna a casa alle 22 di sera e gli dicono di ripartire subito e andare a caricare a Lecce e poi consegnare a Parigi lui lo deve fare.
Non ha tempo per uno spuntino. Ma gli è concesso di riposare 2 o 3 ore a notte.

parliamo di trasporto merci. Nel caso di trasporto persone siamo più o meno sullo stesso piano.

questa è la nuova schiavitù.

adal1274 (rinuncio a collegarmi con l'account che mi ero creato perché non mi collega).

Anonimo ha detto...

Mio zio trasporta materiali elettrici con un ducato per conto di una ditta locale. Ha un contratto interinale per cui per guadagnare deve guidare. Più guida. Meno tempo impiega per consegnare. Più soldi gli danno. Meno guida, più tempo impiega per giungere a destinazione. Meno soldi prende.
Di conseguenza deve guidare anche oltre 12 ore al giorno. Di notte, con la neve, con la pioggia, con il gelo e sempre correndo molto. Spesso oltre i limiti di velocità.
Altrimenti viene pagato di meno. Se si dovesse rifiutare di stare tutto il giorno a correre come un matto per mezza Europa, verrebbbe licenziato in tronco.
Lui consegna in Germania, Austria, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Spagna.
Se gli dicono di partire alle 2 di mattina, lui parte alle 2 di mattina.
Se torna a casa alle 22 di sera e gli dicono di ripartire subito e andare a caricare a Lecce e poi consegnare a Parigi lui lo deve fare.
Non ha tempo per uno spuntino. Ma gli è concesso di riposare 2 o 3 ore a notte.

parliamo di trasporto merci. Nel caso di trasporto persone siamo più o meno sullo stesso piano.

questa è la nuova schiavitù.

adal1274 (rinuncio a collegarmi con l'account che mi ero creato perché non mi collega).

Andrea Sacchini ha detto...

Non sono sicuro, ovviamente, ma credo (almeno spero) che per il trasporto di persone le cose siano diverse. So che in questo settore ci sono regole piuttosto ferree per quanto riguarda i tempi di riposo e di guida. Poi, quanto queste regole siano rispettate non sono in grado di dirlo.

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