venerdì 6 aprile 2012

Rivolte ecclesiastiche

Il papa riesce sempre, in un modo o nell'altro, a strappare un sorriso, anche se spesso è un sorriso di compatimento. Allora, andiamo ad analizzare alcune delle sue uscite di ieri. Diceva il tipo, ad esempio, che "la situazione oggi è drammatica" perché la chiesa è attraversata da fibrillazioni e rivolte.
Ma benedetto uomo, dico io, come si può pretendere che regni la tranquillità in una istituzione che rimane ancorata con protervia a precetti e insegnamenti vecchi di 2000 anni? Come può pretendere che la gente e molti fedeli (e anche preti, come abbiamo visto) non si incazzino quando nel terzo millennio continua ancora a dire che il preservativo non va bene? o che i gay sono malati da curare? o che i bambini nati fuori dal matrimonio non hanno la dignità di figli? o che le donne non possono accedere al sacerdozio perché la chiesa "non ha avuto l'autorizzazione dal Signore per ordinarle"?

A me non meraviglia che ci siano rivolte, disobbedienze e defezioni sempre crescenti dalla chiesa cattolica, a me meraviglia piuttosto il fatto che ancora ci sia gente che la segue.
L'uscita sul divieto delle donne di accedere al diaconato o al sacerdozio, poi, tocca vette di surrealismo teologico (e non solo) che rasentano le comiche.
Il papa, ad esempio, potrebbe spiegare su quali precetti biblici si basa questa discriminazione. Specialmente se si considera che in tutte le altre "correnti" del cristianesimo (ortodossi, protestanti, ecc...) le donne sono ammesse tranquillamente all'investitura sacerdotale. Ma, si sa, il papa è coperto dal dogma dell'infallibilità papale: mica deve dare tante spiegazioni. E' così e basta. Amen.

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