lunedì 16 aprile 2012

L'hobby delle lobbies


"Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici ai partiti sarebbe un errore drammatico, che punirebbe tutti allo stesso modo e metterebbe la politica nelle mani delle lobbies" dichiara spaventato il terzetto ABC (Alfano-Bersani-Casini).

Circa un mesetto fa, forse qualcuno ricorderà, i vertici dell'ABI minacciarono dimissioni di massa perché nel decreto liberalizzazioni era stata inserita una norma che cancellava le commissioni sui prestiti. In quattro e quattr'otto la norma è sparita dal decreto.

Ovviamente questa non è un'azione di lobbyng.

3 commenti:

lucy ha detto...

Altro neo tra i tanti di questo governo che, così a occhio, non è poi tanto meglio di quello Berlusconi.

Difatti se andiamo a vedere bene..

ecco guarda qui

http://www.ilpost.it/2012/04/17/scelte-popolari/

tra l'altro se vai a leggere:

"A oggi non ha mostrato nessun interesse a occuparsi prioritariamente della scuola e della ricerca, che qualunque analisi giudica fondamentali per la ripresa non solo economica del paese; a oggi è molto indietro nella costruzione di un progetto di riforma della giustizia che affronti i suoi disastri più sentiti dai cittadini; a oggi non sembra avere le idee chiare su una riforma fiscale che non solo redistribuisca più equamente la ricchezza e i servizi ai cittadini ma renda meno difficile l’innovazione imprenditoriale e semplifichi le procedure dei rapporti col fisco; a oggi non ha preso nessuna iniziativa sul fronte dei tagli ai costi della politica, rimettendosi pilatescamente alle prevedibili resistenze dei partiti, e si sta completamente defilando sulla questione dei rimborsi elettorali; a oggi non sta facendo valere in nessun modo il proprio ruolo rispetto alla richiestissima riforma della legge elettorale; a oggi non ritiene affar proprio intervenire con un progetto sul conflitto di interessi, che era stato uno dei principali fattori di disastro del governo precedente; a oggi ha fatto sparire sotto il tappeto le promesse pubbliche di Mario Monti di intervenire sulla Rai con un piano di ripristino del servizio pubblico di qualche tipo."

In pratica un governo di banchieri ed economi vari per le banche, e a favore di un modello economico che definire osceno è un eufemismo.
Parlare di rilancio dell'economia con prospettive di tasse fino all'osso è un'assurdità.

Andrea Sacchini ha detto...

Hai ragione. Senza contare che - è notizia di poco fa - il famoso pareggio di bilancio che il governo si era imposto come obiettivo nel 2013, è saltato al 2014 (salvo ulteriori sorprese).

lucy ha detto...

mi pare di aver letto che secondo il FMI si potrà raggiungere l'auspicato pareggio nel 2017 o entro il 2017. Forse hanno calcolato che entro quella data ci sarà un altro governo e finalmente (forse) entreranno in vigore i famosi tagli ai parlamentari della prossima legislatura.
Io non ci faccio molto affidamento però. La situazione è talmente fluida che ogni 2 ore i nostri governanti cambiano idea.
Non mi meraviglierei se i tagli arrivassero nel prossimo secolo.
io la butto lì: ma i partiti non potrebbero destinare una parte dei loro "rimborsi", al fisco?
visto che spendono 50 e intascano 100 sarebbe carino se quell'eccedenza finisse per rimettere in sesto le finanze.
Visto che i partiti sono almeno una cinquantina sarebbe un bel tesoretto. o no?

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