venerdì 25 giugno 2010

Perché in Belgio sì?

Può l'Italia prendere lezioni dal Belgio sulla lotta alla pedofilia? Sì, dovrebbe, eccome. Mentre da noi, infatti, si fa una norma, contenuta nel famigerato ddl intercettazioni, per meglio tutelare i preti, là vanno un po' più controcorrente.

Molto brevemente, a Bruxelles è in corso un'indagine piuttosto delicata che ha a che fare con pedofilia e chiesa cattolica. Nell'ambito di questa inchiesta, la procura di Bruxelles, allo scopo di acquisire documenti utili all'indagine, senza tanti complimenti ha deciso di fare una bella perquisizione nel quartier generale della chiesa cattolica belga. La polizia si è presentata nell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles, è entrata, ha fatto la sua bella perquisizione, poi si è presentata nell'abitazione privata del cardinale Godfried Danneels, ex primate del Belgio, e gli ha pure sequestrato il pc.

Apriti cielo! Il Vaticano si è subito dichiarato indignato - sapete com'è, qui da noi, e non solo da noi, i preti pedofili vengono in genere trattati con ben altri riguardi - per i modi e i metodi con cui la Polizia belga ha fatto le indagini. Sarebbero da incorniciare e appendere su ogni parete d'Italia le parole dette dal capo di governo uscente del Belgio e dal ministro della giustizia (il neretto è mio):

"chi ha commesso abusi deve essere perseguito e condannato secondo la legge belga". Secondo Leterme, le investigazioni "sono la prova che in Belgio esistono poteri separati tra Stato e Chiesa". Dello stesso avviso anche il ministro della giustizia dimissionario, Stefaan De Clarck (il Belgio non ha un nuovo governo dopo le elezioni del 13 giugno scorso) che in un'intervista, si è detto sorpreso delle perquisizioni, ma ha precisato che la magistratura è indipendente e che spetta a quest'ultima decidere.

Avete capito, no? Il capo di governo del Belgio ha detto che lo stato è una cosa e la chiesa un'altra, ed è perfettamente legittimo che la magistratura vada a mettere il naso in casa di quest'ultima, se lo ritiene necessario.

Mi viene da piangere...

giovedì 24 giugno 2010

Fine dei mondiali (con vergogna)


Pensate a tutti quelli che si sono organizzati, magari chiedendo un giorno di ferie, permessi dal lavoro, ecc...

Naturalmente l'espulsione dai giochi ci sta tutta. Non ci sono scusanti.

martedì 22 giugno 2010

Maturità tra UFO e capre

Sinceramente non ho capito l'ondata di ironia, in stile "si adatta perfettamente all'epoca che stiamo vivendo", che ha accompagnato in rete il titolo di una delle tracce della prova d'italiano alla maturità: "UFO: siamo soli?".

L'argomento, viceversa, mi sembra molto stimolante. Anche perché non bisogna dimenticare, tra le altre cose, che fior di scienziati, dalla Hack a Hawking ad esempio, sono tra i tanti sostenitori della teoria che non siamo soli nell'universo.

Se proprio vogliamo fare dell'ironia, facciamola per quelli che nella traccia hanno scritto Star TreCk.

domenica 20 giugno 2010

Saramago, una lacuna che devo assolutamente colmare











Non ho mai letto niente di José Saramago. Il fatto però che il Vaticano, attraverso i suoi due house organ di punta, l'Osservatore e l'Avvenire, si sia scagliato contro di lui così duramente anche dopo morto, indica che mi sono perso qualcosa di importante.

Domani subito in libreria.

Hallelujah

Chi ha visto il film Shreck ha già capito di quale canzone si tratta. Quello che però forse non tutti sanno, è che il celeberrimo motivo non nasce col famoso film di animazione della DreamWorks, dove è magistralmente interpretato da Rufus Wainwright, ma è una canzone scritta originariamente dal grandissimo Leonard Cohen e pubblicata per la prima volta nel 1984.

Da allora è stata ripresa e reinterpretata da una miriade di artisti, e in alcuni casi ha ottenuto anche più successo della versione originale cantata dallo stesso Cohen. Quella che potete ascoltare qui sotto dalla voce di colui che l'ha scritta.

Buona domenica.

giovedì 17 giugno 2010

Dalla Diaz a Cucchi

Due notizie di cronaca, di cui in passato mi sono più volte occupato qui sul blog, meritano di essere segnalate. La prima è la condanna in appello a un anno e 4 mesi dell'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. "Istigazione alla falsa testimonianza nei confronti dell'ex questore di Genova Francesco Colucci nel processo per l'irruzione alla Diaz del G8 nel 2001", hanno sentenziato i giudici.

I fatti sono noti, e si riferiscono a quella che è passata alla storia come l'irruzione delle forze dell'ordine nella scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001; blitz che nelle intenzioni della Polizia doveva servire a stanare i pericolosi capi dei famigerati black bloc. Peccato che all'interno della scuola dei famigerati scalmanati non vi fosse neppure l'ombra, visto che vi avevano trovato riparo per la notte solo alcuni pacifici manifestanti su cui, purtroppo, si è abbattuta la furia delle forze dell'ordine.

Assieme a De Gennaro è stato condannato anche Spartaco Mortola, all'epoca capo della Digos di Genova e attualmente vice questore a Torino. Ora, sia ben chiaro, questa non è una sentenza definitiva - manca ancora la Cassazione -, ma così, come pensiero mio personale, non so in quanti altri paesi in cui si verificasse una vicenda simile, gli alti funzionari coinvolti sarebbero ancora al loro posto. Naturalmente si tratta di una visione, la mia, diametralmente opposta a quella di Maroni.

L'altra notizia che vi volevo segnalare riguarda il caso Cucchi. I pm titolari dell'inchiesta per la morte del giovane geometra romano hanno infatti chiesto che siano processati, a vario titolo e con accuse diverse, 13 persone tra medici, infermieri e agenti penitenziari coinvolti nella vicenda. Ora su questa richiesta dovrà pronunciarsi il giudice dopo aver esaminato gli atti. Se darà parere favorevole, ci sono serie possibilità che su uno dei casi più oscuri e inquietanti di persone decedute nelle mani dello stato sia fatta finalmente piena luce.

lunedì 14 giugno 2010

Tutto quello che è successo nella settimana scorsa

A volte fa comodo avere qualcuno che riassume in un unico video i principali avvenimenti - di molti dei quali ho parlato anch'io qui - degli ultimi giorni. Quello che stupisce, è che a sentirli tutti in una volta si fa fatica a crederci.

domenica 13 giugno 2010

Cirano

Il "grande" domani ne fa 70.

Buona domenica.



Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.

Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano.

venerdì 11 giugno 2010

I prof? Solo se residenti


Per carità, un po' vanno capiti. No, mi riferisco a quelle piccole scuole (pubbliche) di quei piccoli comuni montani del Piemonte.

Se non avessero il loro bravo insegnante, rigorosamente con pedigree padano, come potrebbero sopravvivere?

mercoledì 9 giugno 2010

I due inferni di Berlusconi

Due obiezioni semplici semplici, quasi banali, alle corbellerie odierne del nostro presidente del Consiglio ("Governare con le regole della Costituzione è un inferno"). La prima è che Berlusconi non è al suo primo mandato come capo del governo, ma, se non ricordo male, questo è il suo quarto governo. Ciò significa che per quattro volte (lo so, è incredibile...), dopo aver vinto le elezioni, è salito al Quirinale e davanti al presidente della Repubblica ha giurato fedeltà alla Costituzione.

Ora, capisco che Berlusconi passerà alla storia più per le sue retromarce che altro ("non l'ho mai detto", "sono stato frainteso", ecc...), ma non mi pare che non sapesse cosa vuol dire governare rispettando i princìpi della Carta. In realtà lo sapeva benissimo; quello che secondo me ha voluto dire, non è "Governare con le regole della Costituzione è un inferno", ma "Quello che intendo io con governare, con le regole della Costituzione è un inferno". Notate la leggera differenza?

Non c'è quindi nessun inferno. Semplicemente, come del resto è già noto a tutti, la Costituzione è stata concepita dai padri costituenti in modo che chi governa forzando un po' troppo la mano sia obbligato a restare nel recinto della democrazia e a rispettare le regole. Questi sono i due veri inferni di Berlusconi: la democrazia e il rispetto delle regole. E su questi, almeno finché non ce lo saremo tolti dalle balle una volta per tutte, si scornerà sempre. Attendiamo fiduciosi.

lunedì 7 giugno 2010

La mia vita di inferno sulla Terra

Se riuscite a resistere ai deliri di questo signore (Roberto de Mattei, vicepresidente del CNR) fino al min. 3,20 circa, sentirete cose come "l’ateo che non crede nella vita eterna dovrebbe coerentemente vivere alla giornata come un animale, un animale infelice, un uomo che vive come in un inferno la sua vita sulla terra".

Ecco, più io sento gente (s)ragionare in questo modo, più sono felice - al punto che se esistesse Dio lo ringrazierei - di pensarla diametralmente all'opposto.

Ah, dimenticavo, vado a riprendere la mia vita (animalesca) di inferno sulla Terra che ho momentaneamente interrotto per ascoltare le scempiaggini di questo signore.



(via uaar.it)

domenica 6 giugno 2010

Domenica...


Oggi metà Emilia Romagna (e non solo) si è riversata in spiaggia. Noi abbiamo preferito la Carpegna, passando la giornata al Parco delle Querce tra prati, ombra, pic-nic, chiacchiere, scala 40, libri e relax.

Alla fine non so chi si sia divertito di più...

sabato 5 giugno 2010

Foto terribili dalla costa della Louisiana


Pare che l'ennesimo tentativo, dopo una serie di fallimenti, stia dando qualche risultato. Il disastro, comunque, è colossale. 46 giorni di fuoriuscita incontrollata di greggio hanno provocato quello che solo le immagini, e non le parole, raccontano bene.

martedì 1 giugno 2010

E uno dovrebbe anche commentare...


(via funize.com)

Hurl Berl


Magari fosse così facile scrollarselo via...

Perché è giusto che Mastella vada sull'isola

Era circolata l'altro ieri la notizia che Mastella starebbe pensando di partecipare alla prossima edizione de L'Isola dei Famosi. Pare che le uniche titubanze siano dovute alla netta contrarietà della gentile consorte, la quale non vede di buon occhio il fatto che il marito stia a contatto prolungato con le gentil donzelle che pullulano nei paraggi per tenere alto l'audience della trasmissione.

Bene, lo dico con estrema convinzione: Mastella ci deve andare! Un politico di lungo corso come lui, che ha dato tanto all'Italia, è giusto che finisca in gloria la sua carriera. Non si tratta, come molti potrebbero erroneamente pensare, di una forma di svilimento della politica o dell'Italia. Per il semplice fatto che non c'è più niente, né nella politica né in Italia, che possa essere ulteriormente svilito.

Il parlamento sovrano sta decidendo in questi giorni l'approvazione di una legge per tagliare le gambe ai magistrati e mettere il bavaglio ai giornali, in modo che i criminali, che sono già con la bottiglia pronta da stappare, la faranno ancora di più da padroni nell'ignoranza dei cittadini. Siamo un paese che a livelli di democrazia e di libertà di stampa sta già da tempo, lentamente ma inesorabilmente, scendendo in ogni classifica che viene redatta da qualsiasi organizzazione internazionale. Siamo un paese in cui la corruzione regna incontrastata portandosi via 50 miliardi di euro l'anno che vanno ad aggiungersi agli oltre 100 di evasione fiscale. Siamo un paese in cui quando chiedi lo scontrino al salumiere, ti dice: "ma come, non glielo avevo già dato? Che sbadato!".

Una crisi economica senza precedenti viene sistematicamente (e colpevolmente) ignorata per due anni da un governo irresponsabile, che però un bel giorno si sveglia e annuncia lacrime e sangue attraverso una manovra da 25 miliardi di euro. Che non viene però annunciata dal capo del governo; il quale, anzi, tenta in tutti i modi di addebitarne la paternità ad altri (Europa, Tremonti, ecc...) perché lui è quello che "non mette le mani nelle tasche degli italiani", che figura ci farebbe? Una manvora economica che taglia pochissimo allo stato centrale e mette invece, come al solito, le mani nelle tasche dei soliti noti. Sarebbe una barzelletta, se non fosse che in realtà c'è ben poco da ridere.

Viene inizialmente annunciata in pompa magna l'abolizione di 16 province. Poi qualcuno si accorge di averla sparata troppo grossa e diventano nove. Poi arriva Bossi, il quale dice che se toccano Bergamo sarà guerra civile. Non in ossequio a chissà quale rivendicazione volta a difendere la territorialità e gli interessi del nord, ma perché, al nord come dappertutto, le province sono poltrone, prebende, centri di spesa, radicamento burocratico/politico. E, naturalmente, si tratta dello stesso Bossi che in tempi neanche tanto lontani (purtroppo in Italia la memoria storica è quella che è) strillava contro Roma ladrona. Morale: le province restano adesso tutte al loro posto.

Allora si decide di tagliare alcune centinaia di enti inutili (o ritenuti tali). Ma qualcuno si indigna, compreso il ministro della Cultura, e tutto ritorna come prima. In compenso i tagli sono sicuri per la scuola, per la giustizia; settori che non sono considerati come risorsa, ma come costo da ridimensionare. Siamo il paese in cui il ministro della pubblica istruzione, dopo aver tagliato tutto quello che si poteva tagliare (insegnanti compresi) e aver diminuito il monte ore nelle scuole superiori a partire dal prossimo anno, si dice favorevole all'apertura ritardata delle scuole per aiutare il turismo. Pensate.

Ecco, secondo voi, c'è da scandalizzarsi per Mastella che va sull'isola?

Rifarei tutto

Indipendentemente da quale sarà la sentenza, dire "Rifarei ciò che ho fatto", "Rifarei tutto" ecc., cosa che si sente sp...