L'estratto che leggete qui sopra è sempre tratto dal libro Il mio lungo viaggio, di Piero Angela, di cui avevo già accennato in un post precedente. È il racconto di come il grande divulgatore ha spiegato l'omeopatia al giudice del processo che lo vedeva imputato per diffamazione su denuncia di alcuni medici omeopati (il processo naturalmente lo vinse, perché dire che l'omeopatia è acqua fresca è la verità).
Omeopatia a parte, se amate Angela e volete sapere qualcosa di lui, questa autobiografia è interessantissima. È lui che si racconta, a partire da quando era bambino e viveva sotto una Torino devastata dalle bombe degli inglesi dopo che Mussolini dichiarò guerra a Inghilterra e Francia, per poi proseguire col racconto della sua famiglia (il padre psichiatra salvò molti ebrei italiani dai rastrellamenti fascisti diagnosticando loro malattie mentali inesistenti e ricoverandoli nella clinica in cui lavorava), dei suoi studi, del suo eterno peregrinare in ogni angolo del mondo, della sua passione per il giornalismo poi trasformatasi in passione per la scienza e la divulgazione.
È anche il racconto di tutte le cose che ha creato, le idee che ha avuto, i personaggi che ha incontrato nella sua lunga vita. Ma è soprattutto il racconto di un uomo che ha elevato la curiosità a ragione di vita, che non ha mai accettato dogmi, pregiudizi, verità facili e già confezionate e ha sempre messo tutto in discussione. Quello che ognuno di noi dovrebbe fare sempre.
Buona giornata a te :-)
RispondiEliminail racconto di un uomo che ha elevato la curiosità a ragione di vita, che non ha mai accettato dogmi, pregiudizi, verità facili e già confezionate e ha sempre messo tutto in discussione. Quello che ognuno di noi dovrebbe fare sempre.
RispondiEliminaCosa che la maggior parte delle persone NON fa, preferendo seguire dogmi vari, ed esempi se ne potrebbero fare moltissimi.
Già, è così, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
EliminaL'estratto che hai pubblicato mi ha incuriosito molto. Lo prenderò anch'io il libro. Buon fine settimana.
RispondiEliminaBuon fine settimana anche a te, Alberto.
EliminaGuarda caso dei medici che l'hanno denunciato si è persa traccia, forse qualcuno ha alzato la cresta durante la pandemia...
RispondiEliminaIl figlio Alberto, in una delle prime apparizioni pubbliche dopo la scomparsa di Piero, disse che paragonava suo padre a Leonardo da Vinci, per la poliedrica curiosa intelligenza che lo contraddistingueva.
Dovrebbero intitolargli come minimo qualche università.
Università penso che sarà difficile, ma riconoscimenti di altro tipo non credo mancheranno.
EliminaMe lo segno, grazie della dritta.
RispondiEliminaFigurati. Ciao Andy.
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