venerdì 26 agosto 2022

Bergoglio e Strada

Ogni volta che ascolto gli strali (l'ultimo due giorni fa) di papa Bergoglio contro la guerra, strali e invettive anche crude che lancia da mesi, mi sembra sempre di sentire Gino Strada: stesse irruenza, stessi toni perentori, stessa intransigenza del grande chirurgo di guerra scomparso un anno fa. E, allo stesso modo di Gino Strada, stessa censura: pochi e brevissimi trafiletti nascosti nelle ultime pagine. 

Neppure al Meeting di Rimini in corso in questi giorni nessuno ne ha fatto cenno. Silenzio assoluto. Cioè, non so se sia chiaro: alla manifestazione più famosa organizzata da uno dei più grandi movimenti cattolici in Italia e non solo, non si fa menzione delle parole del papa.

Sembra quasi che essere pacifisti, oggi, sia una colpa, una vergogna, qualcosa da dissimulare per non dare fastidio a una società schierata in tutti i suoi strati a favore della guerra. Prendiamo atto.

6 commenti:

Enri1968 ha detto...

A me viene una risata amara: il
Papa non è più di moda.

Gravo - お米 (Okome) ha detto...

Solo aiuti umanitari agli ucraini non mortali armi da guerra.

Aiutiamoli dandogli accoglienza, cibo, vestiti, senza alimentare la guerra.

Andrea Sacchini ha detto...

Questo, no sicuramente.

Andrea Sacchini ha detto...

Bisognerebbe spiegarlo a chi continua a mandare armi.

Gas75 ha detto...

Sinceramente credo poco agli anatemi della Chiesa, l'ultimo serio che ricordo fu quello di Wojtyla contro la mafia, uno che aveva capito come veicolare i messaggi prevenendo i taglia e cuci dei giornalisti: nei denti, in diretta, dritto per dritto!

Andrea Sacchini ha detto...

Gli anatemi del papa non fermeranno la guerra, è ovvio. Sarebbe ingenuo pensarlo. Volevo solo rimarcare il fatto che il papa è ormai l'unica voce, mediaticamente autorevole, che ancora si schiera apertamente col pacifismo.

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