mercoledì 24 agosto 2022

Il caso Alaska Sanders


Approfittando del fatto che una mia cara amica di Cesena me l'ha prestato, ho letto in un fiato questo ultimo, mastodontico, romanzo di Jöel Dicker. Dello stesso autore avevo letto il celeberrimo La verità sul caso Harry Quebert e anche quello l'avevo divorato. 

I libri di Dicker sono accomunati da alcune caratteristiche. La prima, e più importante, è che incollano chi legge alle pagine, nel senso che la narrazione è coinvolgente e ricchissima di colpi di scena che spiazzano, e si ha sempre bisogno di andare avanti per conoscerne gli sviluppi.

Allo stesso tempo, però, se proprio si vuole trovare un difetto, le storie di Dicker sono a tratti un po' troppo inverosimili. Ora, è vero che un romanzo è spesso opera di fantasia, frutto di invenzione, ma anche una storia inventata deve a mio parere mantenere una certo grado di verosimiglianza. Quando, durante la lettura, ci si trova a sorridere per l'impossibilità di certe coincidenze, significa che forse l'autore si è spinto in questo senso un po' troppo in là.

Detto questo, al netto di una certa complessità della trama, del continuo ricorso a flash-back e dell'elevato numero di personaggi che si muovono al suo interno, l'ho trovato un ottimo romanzo.

4 commenti:

Sari ha detto...

Non ho letto nulla di questo autore e penso che certe letture siano faticose ma se ne vale la pena...
Ciao Andrea

Andrea Sacchini ha detto...

Ciao Sari.

Mafi ha detto...

Comprato settimana scorsa, Alaska Sanders. In attesa di lettura, sto finendo altro. Letto Harry Quebert, tempo fa, ma anche altri titoli di Dicker che mi sono piaciuti molto. Quindi ho comprato quest'ultimo "a scatola chiusa". Leggendo il tuo commento penso che avrò fatto bene.
Mafi

Andrea Sacchini ha detto...

Secondo me, sì. Poi mi dirai :-)

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