giovedì 6 maggio 2021

L'omosessualità fa paura?

Stamattina ascoltavo cinque o sei persone che parlavano della faccenda Fedez, col discorso che inevitabilmente è poi caduto sul famoso ddl Zan. Ho sentito cose come "non ho niente contro i gay, però...", "per me possono fare quello che vogliono, basta che...", "c'è dietro un complotto della lobby gay per..." Poi battutine stupide e infantili, condite con moine e atteggiamenti all'insegna del dileggio sui gay, sui "froci" ecc. 

A quel punto ho pensato una cosa: quelle persone avevano paura, e utilizzavano l'arma del dileggio e della strafottenza proprio per esorcizzare questa paura. Non c'entrava la discriminazione dettata dalla repulsione per orientamenti sessuali differenti da quello canonico, c'entrava proprio la paura. Un po' come le paure naturali che hanno i bambini nella prima età evolutiva e che i genitori cercano, con vari espedienti, di aiutare a gestire. 

La differenza sta solo nel fatto che queste persone sono adulte, non bambini, e allora forse entra in gioco l'ignoranza, intesa come non sapere, i pregiudizi incancreniti e mai problematizzati e messi sulla graticola. E, è noto, si tende ad avere paura solo di ciò che non si conosce.

18 commenti:

MAX ha detto...

Hai ragione c’è ancora tanta diffidenza legata all’ignoranza in materia.
Secondo me si dovrebbe insegnare /parlare di orientamento sessuale già alle elementari con i mezzi adeguati e appropriati all’età degli studenti.
Attraverso i professionisti dell’educazione.
L’omosessualità è normalità.
Questo dovrebbe essere recepito..e non dovrebbe far paura.
Ho molta fiducia nella nuova generazione arcobaleno...si riuscisse a svecchiare ( intendo come mentalità) la maggior parte della classe politica che ci governa e sarebbe già un importante passo avanti verso la tolleranza.

Andrea Sacchini ha detto...

In alcune scuole della mia zona si è privato a fare. Non a parlare esplicitamente di omosessualità ma a insegnare, tramite appositi percorsi didattici, a non discriminare le persone per il loro orientamento sessuale. Apriti cielo! Caterve di genitori inferociti per timore che si traviassero i loro pargoletti. Alla fine l'iniziativa è stata ritirata. Amen.

andrea ha detto...

C'è un'ignoranza ancora devastante. Quando ho mostrato la foto di un bacio a dei parenti fra un mio carissimo amico che vive a Berlino che bacia quello che era appena diventato suo marito in tanti hanno storto il naso e mi hanno detto che volevo provocare. Ci sono rimasto davvero malissimo perché volevo solo mostrare loro un mio caro amico in un suo momento di felicità. So per esperienza personale che per le lesbiche è ancora peggio. Spero presto che le cose cambino... io confidavo tantissimo in queste nuove generazioni (io, te e tanti altri abbiamo genitori e parenti che sono cresciuti in un'altra epoca e situazione) e invece boh, ci sono delle volte che mi sembra quasi che la situazione sia la stessa se non peggio... poi certo passi avanti si sono fatti ma l'atmosfera sembra sempre la stessa.

Andrea Sacchini ha detto...

Oltre all'ignoranza, io credo che noi paghiamo il prezzo di una cultura antica che ha sempre demonizzato l'omosessualità. Anche il fatto di avere il Vaticano in casa ha, e ha avuto, il suo peso. A questo si aggiunge il fatto che ampi settori della società ragionano sulla base di pregiudizi personali, adesione acritica a ciò che dice la chiesa e/o la parte politica di riferimento, idee e luoghi comuni stantii che ci si fregia di elevare a princìpi quando invece sono solo vecchie idee incancrenite.
E poi si torna sempre all'ignoranza iniziale. Se a una qualunque di queste persone si prova a spiegare che l'omosessualità è prevista dalla biologia e dall'evoluzione, e che è praticata da tutte le specie animali eccetto il riccio di mare, si viene presi a male parole (quando va bene).
E ogni tanto mi viene da chiedermi: possibile che tra tutte le cose che succedono nel mondo, e di cui avremmo tutto il diritto di avere paura, ci si spaventi a morte di fronte a un orientamento sessuale? Non sono ancora riuscito a darmi una risposta compiuta.

Franco Battaglia ha detto...

Per fortuna è difficile trovare persone adulte che parlano coi toni e gli argomenti che hai ascoltato. In pubblico almeno. Tanti hanno la decenza di vergognarsi per le loro idee troglodite.

Andrea Sacchini ha detto...

Mah, non ne sono così sicuro.

Guido P. ha detto...

Ma paura di cosa? Io proprio non lo capisco. Di ciò che non si conosce? Ma cosa si dovrebbe (non) conoscere, oggi come oggi? Che poi le loro argomentazioni sono sempre ridicole. L'ultima, ad esempio, quella di un prete (mi pare) che metteva addirittura in dubbio la festa della mamma del prossimo anno se passasse la legge Zan. Cioè: questi idioti dovrebbero spiegarmi perché mai una legge (sacrosanta) del genere dovrebbe intaccare la festa della mamma. Questa è gente totalmente fuori di testa. Siamo alla follia assoluta.

Guchi chan ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con te: si ha paura di ciò che non si conosce. Oltre a questo, c'è una grande mancanza di empatia e moltissime persone tendono ad affibbiare agli altri delle etichette, di fatto rendendoli "altro" rispetto a sè. Le etichette però le mettono anche a se stessi, per questo si sentono minacciati. Una società che funziona a compartimenti non sarà mai in grado di uscire dagli schemi. Per esempio tu citi Fedez: perchè lo hanno attaccato in tanti dopo il suo discorso? Perchè è giovane? Perchè è un cantante? Perchè è ricco? Come se queste caratteristiche gli impedissero di essere altro.
La verità è che le persone al 100% eteresessuali sono rare. Io sono eterosessuale, ma non ho difficoltà ad ammettere che nel corso della vita mi è capitato di incrociare alcune donne che mi sarei portata a letto. Per molta gente ammettere qualcosa del genere con se stessa scatenerebbe una crisi esistenziale.

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, esatto, paura di ciò che non si conosce. È tutto qua.

Andrea Sacchini ha detto...

Pura verità. La biologia e l'antropologia insegnano che ogni orientamento sessuale non è mai "fedele" a se stesso al 100%, o comunque lo è in rarissimi casi. Ci sono sfumature, più o meno marcate, che si richiamano ad altri orientamenti. Chi ha un minimo di cultura e di apertura mentale queste cose le sa, le capisce, gli altri continueranno a vivere nella loro misera bolla ideologica fatta di ignoranza e pregiudizi, e a farne le spese sarà sempre la possibilità di dare a tutti gli stessi diritti. Triste ma è così.

Sara ha detto...

Il ddl è da modificare sull'identità di genere, Zan non ascolta le femministe, non ascolta arcilesbica,sul palco con Fedez ci doveva andare anche una persona che motivasse l'idea opposta, ma tanto le tappe di democrazia, vedi par condicio, sono andate a farsi benedire.

Andrea Sacchini ha detto...

Può benissimo darsi che il ddl debba essere modificato in alcuni suoi punti, ma l'impianto generale e gli intenti che si propone a me sembrano più che consivisibili.
Per quanto riguarda l'aspetto dell'identità di genere come inserita nel ddl, qui ci sono alcuni chiarimenti.

Sara ha detto...

Andrea lo sai che seguo Feministpost!

Andrea Sacchini ha detto...

Ehm, no, non lo sapevo, in realtà.

Sara ha detto...

Anche nel link che mi hai segnalato, non spiega concretamente il concetto di identità di genere, ma lo avalla richiamando norme e linee guida.
Di fatto un domani se tizio che si sente una donna entra nello spogliatoio femminile della piscina, bisogna accettarlo, altrimenti ci denunciano. Poi le trans avranno o no diritto a fare le gare insieme alle donne? Mica vogliamo essere transescludenti!

Andrea Sacchini ha detto...

Non ho approfondito questi aspetti particolari del ddl Zan. In linea generale ne apprezzo l'impianto nel complesso perché introduce, nei casi di violenza e aggressione, l'aggravante della discriminazione sessuale, allo stesso modo in cui già esistono, nei casi di violenza, le aggravanti per motivi razziali ed etnici. Se poi, ripeto, nel ddl ci sono aspetti che possono essere modificati/migliorati, spero lo si faccia.
In generale, la mia speranza è che questa legge contribuisca (ma ho molti dubbi al riguardo) a limitare e contenere l'omofobia dilagante nel nostro paese.

Sara ha detto...

Io non avverto l'omofobia come dilagante, ma dipende dai contesti, dalla gente che frequenti. Però un domani che c'è da fare una commissione sulla violenza sessuale ad esempio, ci mettiamo 10 persone, 5 uomini e 5 donne, chi ha un'identità di genere come lo annoveriamo?cioè sottraiamo rappresentanti alle donne o agli uomini?
È questo che noi ci poniamo come problema, almeno uno dei problemi. Io non voglio che chi ha attributi maschili, un vissuto maschile mi rappresenti come donna.
Esiste la questione, ma non la facciamo pagare alle donne.

adal1274 ha detto...

essere a favore dei gay vuol dire giustificare la pedofilia. e io non ci stò

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