sabato 20 febbraio 2021

Menzogna e sortilegio

I primi due aggettivi con cui descriverei questo romanzo, il primo di Elsa Morante, sono monumentale e inattuale. Monumentale a causa della lunghezza, inattuale a causa del tipo di prosa, già caratterizzata da una certa, voluta arcaicità ai tempi in cui fu pubblicato, il 1948. Ma è inattuale anche perché completamente estraneo ai canoni che definiscono al tempo di oggi un romanzo, e cioè un riuscito concentrato di velocità, ritmo, mordente. Menzogna e sortilegio ha ben poco di tutto ciò e privilegia un tipo di narrazione più "lenta", riflessiva, che indulge quasi con protervia alla descrizione caratteriale dei personaggi e alle interazioni tra gli stessi. Ricorda un po' il Goethe de Le affinità elettive o il Dumas de Il conte di Montecristo, per capirci. Non è un libro facile, specie rapportato alla narrativa di intrattenimento odierna dei Wilbur Smith o dei Ken Follett, ma parte del suo fascino e della sua bellezza sta proprio in questo.

6 commenti:

andrea ha detto...

Ciao, questo non l'ho letto ma ho amato tantissimo "La storia" e ho proprio l'intenzione di rileggerlo in questi giorni.

Andrea Sacchini ha detto...

Menzogna e sortilegio è l'unico libro che ho letto della Morante, ma ho sentito parlare molto anche de La storia, e non è escluso che in futuro lo legga.
Ciao Andrea.

andrea ha detto...

Per me La storia è uno dei romanzi piu' belli usciti in Italia nel secolo scorso. Da una certa critica di sinistra non fu tanto amato e ancora oggi stento a comprenderne le ragioni.

Andrea Sacchini ha detto...

A questo punto mi hai incuriosito sul serio, vedrò di reperirlo quanto prima.

giorgio giorgi ha detto...

Io sono un innamorato di questo libro. Dopo averlo finito mi sono meravigliato di quanto sua ricca la nostra lingua, di quante parole esistano per trasmettere le migliaia di piccole e grandi sfumature diverse che hanno i sentimenti. Sembra un'altra lingua rispetto alla quasi totalità dei romanzi contemporanei. Consiglio assolutamente di leggerlo. Per me è un capolavoro.

Andrea Sacchini ha detto...

Umberto Galimberti dice sempre che i libri di oggi non vanno letti, ma secondo me è un po' troppo tranchant come giudizio. Io divido le mie letture tra classici e contemporanei e a volte trovo cose pregevoli anche tra questi ultimi.
Comunque sia, questo libro della Morante è molto bello e credo che ne leggerò altri suoi.

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