sabato 27 febbraio 2021

Tre anni senza un libro

Lucia Borgonzoni, qualche giorno fa, è stata nominata sottosegretaria alla cultura del neonato governo Draghi, ruolo, questo, già ricoperto nel primo governo Conte. Puntuali, come del resto accadde successivamente alla sua nomina nel governo giallo-verde, sono piovute le polemiche, innescate da una sua celebre uscita in cui affermò di non leggere un libro da tre anni. In realtà, trovo queste polemiche abbastanza pretestuose. Non so di preciso quale sia il ruolo di un sottosegretario alla cultura ma immagino si tratti di compiti di tipo gestionale/amministrativo all'interno del comparto cultura, e per svolgere tali mansioni non penso sia obbligatorio leggere cinquanta libri all'anno. Certo, quando si pensa alla cultura nella sua accezione più ampia, risulta abbastanza stridente immaginare di dissociarla dai libri, ma lavorare all'interno di un ministero dedicato alla cultura comprende probabilmente una pluralità di mansioni per espletare le quali, come dicevo, può non essere necessario essere accaniti lettori.

Sia come sia, la nomina della signora Borgonzoni si inserisce in un già da tempo consolidato modus operandi politico dove competenza e capacità vengono sacrificate sull'altare di meri interessi familistici o di bottega. Non si spiegherebbe altrimenti un sottosegretario alla cultura che confonde Dante con Topolino. Ma gli esempi che si potrebbero fare sono tantissimi: da un Ministro degli esteri che non spiccica una parola di inglese (Di Maio) a un Presidente della Camera (Fico) sempre in lotta coi congiuntivi a un (fortunatamente ex) Ministro degli interni che nel suo ufficio nessuno ha mai visto. Come dimenticare, poi, andando indietro nel tempo, i memorabili anni berlusconiani con la signora Gelmini al vertice del Ministero dell'istruzione o Nicole Minetti alla Regione Lombardia? E si potrebbe continuare, in un triste e sconsolante percorso a ritroso. Ecco perché, a mio parere, se la signora Borgonzoni non legge non è in fondo così grave.

23 commenti:

  1. Comunque se l'ultimo che ha letto è Uomini che odiano le donne, potrei pure comprendere perché abbia perso la fiducia.. ahah

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    1. Vero, anche se Uomini che odiano le donne, che ho letto alcuni fa, nel suo genere è un ottimo romanzo.

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  2. d'accordo niente di nuovo sotto il sole, ma certo questi due sottosegretari alla cultura fanno un certo effetto (ci fosse stato un altro presidente del consiglio avrei pensato che fosse una mossa voluta per svilire quel ministero)
    massimolegnani

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  3. santa pace, io non riesco a stare lontana dai libri neppure un giorno :-D

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  4. Visto il numero di libri venduti in Italia dubito che sia la sola in Parlamento a non aver letto niente negli ultimi anni. Una volta sentii dire o lessi da qualche parte, non ricordo piu', che spesso i politici leggono solo le bandelle dei libri scritti dai colleghi o dei giornalisti che li intervistano.

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    1. Beh, se i libri sono quelli di Bruno Vespa, come non comprenderli? :-)

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  5. Io lavoro nel ministero in questione da 20 anni: ho portato la mia laurea, la mia specializzazione e molte, molte altre esperienze formative,per poi subire continue mortificazioni. Una volta a un tavolo di contrattazione un sindacalista mi disse che la mia laurea non serve a nulla (Filosofia) quindi direi che la Bergonzoni va benissimo, anzi, è pure troppo qualificata.

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    1. Che la tua laurea non serva a nulla è palese, oggi. E lo dico con rammarico, intendiamoci. Umberto Galimberti in una sua conferenza o libro, non ricordo, ha detto/scritto che se uno studia filosofia, oggi, la prima cosa che deve sapere è che non farà mai il professore di filosofia, né questo titolo gli potrà essere di qualche utilità in altri modi.

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  6. Concordo. Però "spiccica", non "spiaccica". Anche se, effettivamente, Di Maio il suo inglese lo spiaccica contro il muro della sua ignoranza. Ad meliora

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    1. Hai ragione, ho corretto. Grazie della segnalazione del mio errore.

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  7. È meglio non commentare, dico solo che è vergognoso. Ciao Andrea, buona domenica.
    sinforosa

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  8. Non so se hai mai sentito la Bergonzoni che, intervistata, ha detto che l'Emilia confina col Trentino...
    https://www.youtube.com/watch?v=ZKSB-lnYo-E&ab_channel=ZiroChannel

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    1. Sì, l'avevo sentita, ahimè. E mi ero anche imbattuto in un sito che raccoglieva una fila di sue perle a confronto delle quali l'errore sui confini dell'Emilia è una quisqulia.

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  9. Davvero inescusabile, la "perla" evocata da Giorgio.
    (mi permetto di correggervi tutti: Borgonzoni, non Bergonzoni)
    E vogliamo dimenticare le solenni promesse bellamente disattese, tipo quella che sarebbe rimasta in Regione anche se avesse perso? Del resto sarà mica per niente se pure suo padre aveva dichiarato che non l'avrebbe votata.
    Per concludere, caro Andrea, allargando un po' lo sguardo al di là dei libri forse stavolta dovresti essere un tantino meno buono... ;-))

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    1. Ahah.. anche perché le piacerebbe "bergonzonare" anche solo un minimo..

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    2. @siu, sarà forse perché invecchio e di conseguenza divento più "comprensivo". Si sa che con l'avanzare dell'età gli "ardori" giovanili tendono ad assopirsi :-)

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    3. @Andrea: io invece più invecchio e più divento carogna, all'insegna del quanno ce vò ce vò! :-)))

      @Franco: immagino anche il fastidio di Bergonzoni per il frequente errore...

      Buona domenica a tutti!

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  10. Beh, intendeva magari un libro cartaceo... forse legge in digitale.
    ;-)

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