venerdì 12 febbraio 2021

L'altro

Come ho già scritto in passato, per motivi di lavoro sono a contatto ogni giorno con persone provenienti da ogni parte del mondo. Stamattina chiacchieravo con Nasìr, un simpaticissimo ragazzo pakistano che è qua in Italia da cinque anni, con moglie e figlio, e che parla italiano molto meglio di tanti leghisti. Lui è nato in un villaggio sul confine tra Pakistan e India e prima di arrivare in Italia ha lavorato per qualche tempo negli Emirati arabi. Chiacchierando, mi ha raccontato alcune cose che non sapevo. 

Una, ad esempio, è che l'acqua gassata esiste solo in Europa, altrove è praticamente sconosciuta, o almeno è sconosciuta in Pakistan, India, Arabia, Emirati, posti in cui lui è stato. Poi mi ha raccontato alcune cose del suo paese, il Pakistan appunto, che è una repubblica islamica che conta più di duecento milioni di persone e in cui le due lingue più diffuse sono l'inglese e l'urdu. Quest'ultima, seppure non sia la più parlata, è la lingua franca del paese. In pratica è arabo, seppur leggermente variato rispetto all'arabo "ufficiale", cioè l'arabo che si parla sulla fascia mediterranea che va dall'Arabia saudita ed Egitto fino al Marocco. Tanto è vero che quando parla con altri due ragazzi marocchini, anche loro miei colleghi, tra loro si intendono benissimo.

Poi il discorso è caduto sul caffè. La sua più grossa sorpresa, arrivato in Italia, è stata scoprire che qua si beve liscio; una cosa stranissima, dal suo punto di vista, dato che nel suo paese si beve solo allungato con l'acqua. Gli ci è voluto un po' ad abituarsi. In Pakistan e in India è invece molto il diffuso il tè, anche questo sempre allungato con altro, come ad esempio il latte. Gli ho fatto notare che qua tè e latte viaggiano rigorosamente separati, diversamente da altri paesi europei come la Germania, dove latte e tè è usanza mescolarli assieme. Poi abbiamo parlato di cucina, e mi ha detto quello che è un po' risaputo dappertutto, e cioè che la cucina italiana è la migliore del mondo, e in tutti i posti in cui lui è stato i cuochi italiani sono i più ricercati. Poi mi ha chiesto alcune cose relative alla politica italiana che non gli sono ben chiare e gli ho risposto che riuscire a capire la politica italiana è impresa ardua anche per molti italiani. 

È stata una bella chiacchierata. Parlare con persone che vengono da altri paesi, altre culture, altre realtà, è una delle esperienze più belle che si possano fare. In primo luogo perché se ne esce arricchiti e si imparano cose che magari non si sapevano; in secondo luogo perché quando ci si raffronta con gli altri si conosce meglio sé stessi. Mettere a confronto il proprio modo di vivere, le proprie usanze, la propria cultura con altre diverse, non consente solo di conoscere le altre ma anche la propria. Credo che, in genere, a questo aspetto si pensi poco.

10 commenti:

Andrea ha detto...

Ti capisco perfettamente. Lavoro al cinema perché il mio vicino tamil mi ha ceduto il suo posto. La mia responsabile era una thailandese e la mia migliore collega è stata una vietnamita e tutte e due me le portero' nel cuore per il resto della mia vita, cosi' come l'impiegata tedesca (loro non lavorano piu' al cinema). Il resto dei colleghi al cinema erano svizzeri, portoghesi, spagnoli, croati, serbi e un paio di altri italiani. Attualmente la mia spalla è una svizzeroitaliana di origini pugliesi ma nata e cresciuta a Zurigo che vede l'Italia come un paese lontanissimo.

Fedora Rigotti ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
giorgio giorgi ha detto...

Come è vero, come è vero, come è vero! E' una cosa che predico da anni: ascoltate quello che vi raccontano gli stranieri, come vivono, quali sono le loro usanze anche nelle piccole cose! E' un arricchimento, è cultura!
Quanti stereotipi errati, quante fake news si potrebbero stroncare semplicemente parlando con chi è diverso da noi in qualcosa!
Uffa!

Andrea Sacchini ha detto...

Bellissimo "miscuglio".

Andrea Sacchini ha detto...

Eh, lo so, caro Giorgio...

Franco Battaglia ha detto...

Mi capita viaggiando, almeno quando si poteva, e ci siamo sempre entusiasmati delle usanze, dei sapori, delle abitudini, dei punti di vista altrui.. perlomeno l'entrarne a contatto e spesso percepirne effettivi vantaggi.. l'integrazione è il futuro, ce ne possiamo solo giovare..ha ragione Giorgio: è comunque arricchimento

Enri1968 ha detto...

Bel post, mi ha fatto piacere leggere, concordo con la tua chiusa.

Sara ha detto...

Da donna sarei più curiosa sulla situazione delle donne nel suo Paese.

Andrea Sacchini ha detto...

Grazie Enri.

Andrea Sacchini ha detto...

Alla prossima chiacchierata non mancherò di chiederglielo, anche se grosso modo sono cose abbastanza note.

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