Per giustificare in qualche modo l'intenzione, mai sopita, di rimettere mano alle intercettazioni, il tipo di Arcore aveva blaterato qualche giorno fa di paesi in cui chi le pubblica va in galera. L'America, per la precisione ("...tra l'altro come avviene negli Stati Uniti, dove chi passa le intercettazioni alla stampa va in galera, e ci resta per molti anni").
Naturalmente sono tutte balle, ma si sa, ormai raccontarle è una prassi consolidata da parte del teleimbonitore. D'altra parte non corre più neppure il rischio di perdere la faccia. In ogni caso, stamattina il Fatto pubblica un interessante articolo ("Altro che le balle del caimano, in USA si intercetta e si pubblica") in cui si spiega come funzionano le intercettazioni negli USA. Non sono riuscito a trovarlo nelle rassegne stampa e quindi vi metto qui di seguito le scansioni della versione cartacea. Se cliccate su ogni immagine dovreste riuscire a leggerlo senza problemi.
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Non in mio nome.
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