mercoledì 2 febbraio 2011

Ci ricamiamo un po' su?


La vicenda della perquisizione, sia della sede del Giornale, sia della giornalista autrice della porcata dell'articolo di qualche giorno fa sulla Boccassini, ha ispirato la prima pagina di stamattina del Giornale. Ovviamente a modo suo. Sul sito del Giornale si parla di "metodi da KgB", "braccio violento dei magistrati!". Insomma, se i berluscones cercavano ulteriori pretesti per dare contro ai magistrati, direi che la procura di Roma ha fornito loro un assist straordinario.

Ma al di là degli annunci roboanti e ad effetto, cosa c'è in realtà dietro la vicenda? Ben poco di preoccupante o di cui allarmarsi, mi pare. Come scriveva poco fa Luca sul suo blog, infatti, "la giornalista del Giornale non è indagata, ha subito una perquisizione, un atto giudiziario, nell’ambito di un’inchiesta contro qualcun altro. La perquisizione si è resa necessaria dall’intenzione di verificare se l’indagato ha commesso un reato e perseguirlo".

Nello specifico, l'unico indagato in questa vicenda è infatti tale Matteo Brigandì, membro del CSM in quota Lega, il quale, secondo la procura di Roma, avrebbe sottratto il fascicolo, riservato, riguardante la vicenda della Boccassini e l'avrebbe passato al Giornale. Su tale documentazione la giornalista Anna Maria Greco avrebbe poi costruito il suo "articolo". Ora, è chiaro che essere perquisiti è sempre una cosa poco piacevole, ma da qui ad arrivare a dire che è minacciata la libertà di stampa mi sembra un tantino esagerato. La libertà, e anche la credibilità, di stampa è minacciata semmai da chi tira fuori articoli come quello sulla Boccassini, che perpetuano nel tempo la famigerata strategia Boffo.

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