Dalla relazione annuale sullo stato della giustizia elaborata da Ernesto Lupo, primo presidente della Cassazione.
Avete presente quando si sentono i vari berluscones (compreso il capo) blaterare di riforma della giustizia? Non è una cosa difficile, in fondo. Come diceva il buon Travaglio qualche tempo fa, per fare una riforma seria della giustizia non occorre mettere al relativo ministero un genio o un mago. E' sufficiente anche solo un bravo avvocato penalista che conosca un po' il problema.
E la soluzione, come del resto vanno dicendo da anni quelli che vogliono fare una riforma degna di questo nome, è quella suggerita dallo stesso Lupo: depenalizzare i reati cosiddetti "bagatellari", organizzare meglio le risorse, la geografia dei tribunali, il personale, aumentare le risorse. Non è un'impresa lunare; basta un pochino di buona volontà. Quella che evidentemente manca a chi per riforma della giustizia intende la limitazione delle intercettazioni, il processo breve, il legittimo impedimento, i vari lodi Alfani (a proposito, c'era anche Alfano ad ascoltare) e le varie immunità.
Nel frattempo lo stato continuerà a pagare cifre colossali in risarcimenti e l'Italia continuerà ad avere una giustizia simile al Burkina Faso.
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