martedì 22 luglio 2008

Ratzinger e i preti pedofili: dopo l'indignazione seguiranno finalmente i fatti?

Il viaggio di Papa Ratzinger (foto) in Australia, verrà probabilmente ricordato, tra le altre cose, per gli anatemi contro i preti pedofili e relativa indignazione:

"Questi misfatti - ha proseguito il Papa riprendendo il testo - che costituiscono un così grave tradimento della fiducia, devono essere condannati in modo inequivocabile. Essi hanno causato grande dolore e hanno danneggiato la testimonianza della Chiesa. Chiedo a tutti voi di assistere i vostri vescovi e di collaborare con loro per combattere questo male. Le vittime devono ricevere compassione e cura, e i responsabili di questi misfatti devono essere portati davanti alla giustizia" (fonte)

Ovviamente ne prendiamo atto. Bene il dolore, bene l'indignazione e le dure prese di posizione, e bene anche la messa "riparatrice" con i "parenti delle vittime", se mi consentite l'espressione. Adesso però attendiamo i fatti: e cioè che finisca il tempo dell'indignazione e degli anatemi e si cominci un po' anche a prevenire questi fatti criminosi, resi ancora più odiosi dal fatto di essere perpetrati da chi, in virtù del ruolo che ricopre, dovrebbe essere guida e punto di riferimento dei bambini, e non loro carnefice.

Mi permetto, nel mio piccolo, di dare qualche suggerimento: basta ai trasferimenti e alle insabbiature dei casi scoperti. Il prete pedofilo scoperto in flagrante non va spostato in un'altra diocesi, va preso e portato in questura. E subito. E mi pare che a questo proposito - se non ho inteso male - le parole di Ratzinger non diano adito ad ambivalenze ("devono essere portati davanti alla giustizia"). Purtroppo, sotto questo aspetto, nonostante le belle parole la Chiesa si è sempre dimostrata un tantino carente. Scrive a tal proposito Alberto Giannino, presidente dell'Associazione Culturale Docenti Cattolici:

"I sacerdoti pedofili per le nefandezze che compiono contro i minori, devono lasciare il sacerdozio perchè deturpano e feriscono la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo. Devono essere ridotti allo stato laicale non dopo anni o, peggio, trasferiti in altre Diocesi (e qui la responsabilità di alcuni vescovi o cardinali è gravissima) ma rassegnare il mandato nelle mani del loro vescovo. La pedofilia è una piaga gravissima fra il clero (anche se riguarda solo il 3-4%) su 400 mila sacerdoti, ma ci vuole "tolleranza zero" per usare un'espressione che oggi va di moda. Questi pedofili pensino alle parole di gesù sui bambini e pensino al male e alle conseguenze nefaste sulle loro vittime che porteranno delle cicatrici o traumi per tutta la loro vita. Noi non vogliamo giudicare nessuno, ma è chiaro che per questi signori non c'è posto nella Chiesa, non sono dei modelli autorevoli da seguire, non sono delle guide da imitare. E non hanno nulla da dire. Si facciano da parte subito senza creare ulteriori scandali che offendono la dignità umana dei minori e offendono la Chiesa fondata da Cristo. Non a caso se molti fedeli hanno lasciato e abbandonato la Chiesa alcune cause sono riconducibili al comportamente profondamente immorale di questi preti pedofili spesso protetti inspiegabilmente da alcuni vescovi". (fonte)

Insomma, se il Papa vuole dare un seguito alle sue parole sa cosa deve fare (e lui lo può fare). E visto che uno di questi ce l'ha praticamente in casa, può cominciare da lui.

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