lunedì 30 aprile 2007

Poste.it, si passa alle minacce

L'ultima delle infinite variante della truffa di poste.it intima di aggiornare i propri dati per non incorrere in sanzioni penali. C'è da morir dal ridere

Dunque, come ormai avrete capito se seguite da un pò questo blog, quelli della truffa di Poste.it non vanno mai in ferie (pensate se applicassero lo stesso zelo in un lavoro serio e legale).

Ecco il testo dell'ultima che mi è capitata nella webmail (errori ortografici compresi):

Oggetto: Comunicazione nr. 12684 del 26 Aprile 2007 - Leggere con attenzione


Gentile Cliente,

nell'ambito di un progetto di verifica dei data anagrafici forniti durante la sottoscrizione dei
servizi di Posteitaliane e stata riscontrata una incongruenza relativa ai dati anagrafici in oggetto
da Lei forniti all momento della sottoscrizione contrattuale.


L'inserimento dei dati alterati puo costituire motivo di interruzione del servizio secondo
gli art. 135 e 137/c da Lei accettati al momento della sottoscrizione, oltre a costituire reato penalmente
perseguibile secondo il C.P.P ar.415 del 2001 relativo alla legge contro il riciclaggio e la transparenza dei
dati forniti in auto certificazione.

Per ovviare al problema e necessaria la verifica e l'aggiornamento dei dati relativi
all'anaagrafica dell'Intestatario dei servizi Postali.
Effetuare l'aggiornamento dei dati cliccando sul seguente collegamento sicuro:

https://bancopostaonline.poste.it/bpol/cartepre/formslogin.asp

Cordiali Saluti.


Ecco qua. Cosa c'è di diverso rispetto alle precedenti? Che ora non si è "gentilmente invitati" a inserire i propri dati, ma è obbligatorio per non incorrere in sanzioni penali derivanti dalla presunta (e ovviamente falsa) incongruenza dei dati iniziali - inseriti in fase di attivazione del conto - e gli ultimi riscontrati.

Bella questa: un sito truffaldino che parla di codice penale! Interessante poi il fatto, se proprio vogliamo approfondire, che l'articolo 415 del C.P.P. menzionato nella e-mail non c'entri proprio niente col riciclaggio, come potete verificare da voi.

E vabbè, aspettiamo la prossima...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando leggo queste cose non ci vedo più, e quindi è meglio che io non commenti perché rischierei di diventare pittoresca.
Hanno persino il coraggio di minacciare...

Andrea Sacchini ha detto...

Già. E purtroppo, al contrario di ciò che ho scritto nel sottotitolo del mio post, c'è ben poco da ridere.

viviana ha detto...

Grazie Andrea, la stessa mail di Poste.it è arrivata anche a me. L'indizio che mi ha messo in allerta è stato che nel campo in cui avrei dovuto visualizzare il mio indirizzo di posta elettronica c'era invece scritto "undisclosed recipients". Strano no?

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, no, non è strano. In genere quella dicitura viene utilizzata quando il mittente inserisce i destinatari nel campo BCC o CC del client di posta tralasciando il campo TO.

In ogni caso, come linea di principio generale, bisogna sempre dubitare delle e-mail in cui viene chiesto i inserire dati personali.

Nessuna azienda, ente o istituto bancario utilizza questa tecnica; nel 100% dei casi si tratta di truffe.

Lo so, è un pò brutale come "modus operandi", ma purtroppo, allo stato attuale, visto anche ciò che circola in rete, bisogna partire dal presupposto che tutto ciò che ci piove nella casella di posta è falso fino a prova contraria.

Ciao Viviana.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Questi individui che rompono le scatole con minacce etc,debbono prima imparare gli art. del C.P. poi se sanno mungere le pecore io avrei bisogno di operai,ma spero che ignoranti e mascalzpni come sono non cerchino di mungere anche il cane bianco che fa la guardia alle pecore

Anonimo ha detto...

Cari funzionari diligenti,ma non dormite mai?,Alle 0617 mi avete inviato la mail - truffa per aggiornare i miei dati anagrafici.Non sono cliente delle Poste,i bolli li acquisto in tabaccheria e un consiglio,nelle carceri Italiane vi sono da diversianni biblioteche,aggiornatevi almeno sugli art. del Codice Penale,a voi serve un avvocato,non i dati anagrafici

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