Sono cambiate alcune cose nell'ambito delle forme di protesta indette, sia dai giornalisti che dai blogger, contro il famigerato decreto Alfano, quello più conosciuto come ddl intercettazioni e che contiene al suo interno l'emendamento chiamato obbligo di rettifica.
Come segnalavo ieri su Twitter, infatti, tutto il ddl è stato momentaneamente accantonato e verrà ripreso in esame probabilmente a settembre dopo la pausa estiva. A causa di questa decisione del consiglio dei ministri, lo sciopero dei quotidiani, indetto dalla federazione della stampa per il 14 luglio prossimo, è stato sospeso. Adesso alcuni dubbi sull'opportunità o meno di sospendere anche quello dei blogger si stanno facendo strada tra alcuni di quelli che inizialmente avevano aderito all'iniziativa. Personalmente per me non cambia niente: aderirò infatti all'inziativa come avevo deciso fin dall'inizio, anche perché condivido le riflessioni fatte in proposito da Alessandro.
Approfitto di questo post per segnalare un caso, fresco fresco di queste ore, che, pur essendo basato sull'obbligo di rettifica emanato nel 1948, illustra molto bene cosa potrebbe accadere qualora il ddl Alfano diventasse legge così com'è. La vicenda, accaduta al blogger Claudio Messora, la potete leggere qui.
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