sabato 20 gennaio 2024

Sotto la superficie

La critica a Israele per la pulizia etnica e i massacri che sta facendo a Gaza non c'entra niente con l'antisemitismo. Non esiste alcuna automatica equivalenza. La critica è rivolta a quella fazione del governo israeliano capeggiata da un presidente criminale responsabile di ciò che sta succedendo a Gaza. 

Se questo significa essere antisemiti, allora devono essere bollati come tali anche tutti gli ebrei che in Israele e in giro per il mondo sono contrari ai bombardamenti sui civili di Gaza e vedono Netanyahu come l'ostacolo principale a qualunque tentativo di avviare forme di negoziato. 

La comunità ebraica newyorkese da due mesi sta attuando imponenti forme di protesta in tutta la grande mela chiedendo che Netanyahu smetta di uccidere civili a Gaza. Sono antisemiti anche loro? No.

Il più grande dramma della nostra epoca è che non siamo più abituati a rapportarci alla complessità, è tutto bianco o nero. O di qua o di là. Le sfumature, i passaggi intermedi, le analisi che scendono un po' sotto la superficie non siamo in grado di farle né di capirle. Il nostro sistema di pensiero è ormai equiparabile al codice binario del linguaggio macchina dei computer: 0/1, sì/no, bianco/nero. Tutto quello che sta in mezzo è superfluo, e il grottesco di tutto ciò è che con quel 0/1 pretendiamo di vivere in una società complessa. 

Auguri a noi.

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