martedì 2 gennaio 2024

Pezzi del discorso

"Si cerca di giustificare questi comportamenti perché sempre avvenuti nella storia". 

Ogni volta che un presidente della Repubblica fa il discorso di fine anno, ognuno prende il pezzettino che più gli piace, che più corrobora le sue idee e la sua visione del mondo e lo dà in pasto agli altri dicendo: vedete? Quello che dico io lo dice anche il presidente, quindi le cose stanno per forza così. 

Poi, nel prosieguo del discorso, il presidente, nella sua obbligata ecumenicità, dice magari qualcosa che contrasta con l'idea che ci piace ma facciamo finta di niente. Vabbe', siamo umani e ognuno tira acqua al proprio mulino, niente di nuovo sotto il sole. Quindi prendo anch'io il mio pezzettino, che è quello citato sopra.

Credo che chi giustifica la guerra dicendo che nella storia c'è sempre stata, in realtà non la giustifichi ma cerchi solo di spiegarla. Spiegare e giustificare sono due concetti diversi. Quello che è vero al di là di ogni possibile interpretazione è che la conflittualità è la maggiore forma di interazione tra gli esseri umani. Da sempre. E temo che sarà sempre così, o almeno non si vedono segnali che autorizzano a immaginare che nel prosieguo della storia qualcosa potrà cambiare.

Poi, certo, la guerra organizzata come noi la intendiamo e conosciamo, con armi, eserciti, strategie ecc. data da pochissimo nella storia umana, è cosa recentissima, ma la conflittualità tra gli umani esiste da quando esistono gli umani. E non credo abbia molto senso dire che le società umane rispetto agli albori della storia sono progredite quindi la guerra non dovrebbe esistere. 

Le comunità umane, che sono sovrastrutture che a noi piacciono tanto, sono composte da esseri umani. Banale, banalissimo, ma spesso ce lo dimentichiamo. Sia che si tratti della bocciofila di paese, della squadra sportiva o dell'Inghilterra, ciò che sta alla base di tali diversissime aggregazioni è sempre e solo l'essere umano. E l'essere umano è conflittuale. Che si tratti di una guerra tra stati, o di due bande di ragazzi che si scontrano in strada, o di genitori che si azzuffano alla partita di calcetto dei figli, il meccanismo che accomuna e che sta alla base di queste e di infinite altre situazioni è il medesimo: la conflittualità e l'aggressività che la nostra specie si porta dentro, e che, antropologicamente, ha come scopo precipuo la difesa della prole. Punto.

Ora, è vero che un'opera educativa fatta come si deve dovrebbe porre un argine alla conflittualità che alberga in noi, ma temo sia una pia illusione farvi troppo affidamento, per tutta una serie di motivi che qui sarebbe lungo spiegare.

Quindi, per tornare a Mattarella e al suo discorso, temo ci sia poco da fare: gli esseri umani si faranno sempre la guerra, non se ne esce. Sarebbe bello che non fosse così, ma purtroppo è così. E non è una giustificazione alla guerra, naturalmente.

2 commenti:

  1. Concordo col tuo pensiero, l'essere umano è capace di bassezze morali incredibili rispetto a qualunque altro essere vivente.

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  2. Non sono d'accordo :un'adeguato intervento educativo potrebbe mettere fine all'aggressività

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