domenica 28 gennaio 2024

Pornografia del dolore

La donna che ha abbandonato il figlio di pochi mesi all'ospedale di Aprilia, un luogo protetto, l'ha presumibilmente fatto per disperazione, non per altro. E dare in pasto alla nazione il video dell'abbandono ripreso dalle telecamere interne dell'ospedale non ha nessuna giustificazione che non sia l'umiliazione a livello nazionale di quella povera donna.

I media che a reti unificate hanno rilanciato il video, ossequiando così il rituale della pornografia del dolore, immagino siano gli stessi che poi di solito si indignano, sempre a reti unificate, quando i bambini vengono lasciati nei cassonetti della spazzatura.

5 commenti:

  1. Non potresti avere più ragione.

    RispondiElimina
  2. i media hanno le loro responsabilità ma credo soddisfino la curiosità morbosa di tanti che usufruiscono dei loro servizi. Se poi metti che oggi il "click" o la "visualizzazione" in più porta "valore" inteso come introiti capisci che un'occasione del genere "certi" media non potevano farsela sfuggire.

    RispondiElimina
  3. ma credo soddisfino la curiosità morbosa di tanti che usufruiscono dei loro servizi

    Ma certo. È questo il dramma.

    RispondiElimina
  4. E meno male:
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/28/neonato-abbandonato-aprilia-garante-privacy-video-non-andava-trasmesso/7425470/

    RispondiElimina
  5. Tra l'altro, siu, bisognerebbe capire perché quel video privato è arrivato ai media. Un'ipotesi potrebbe essere che la pubblicazione sia stata autorizzata dalle forze dell'ordine per tentare di rintracciare la donna. Ma è solo un'ipotesi. E poi viene da chiedersi se non debba comunque prevalere il diritto alla privacy.

    RispondiElimina

Il post sentenza

La sbornia post sentenza OpenArms ha dato la stura a dichiarazioni giubilanti che a tratti sembrano leggermente fuori dalla realtà. Cominci...