martedì 1 novembre 2022

I rave party

Scopriamo oggi che nel nostro paese esiste una emergenza di un certo rilievo di cui non ci eravamo mai accorti: i rave party. Una minaccia talmente grave da spingere i solerti legislatori non ad inasprire le misure per contrastarli, ma addirittura a istituire all'uopo una nuova tipologia di reato che sarà inserita per decreto nel nostro codice penale. C'è senz'altro da tirare un sospiro di sollievo di fronte a cotanta solerzia, dal momento che la gravissima minaccia rappresentata da orde di giovani squinternati e un po' fatti, che amano riunirsi in capannoni dismessi per ballare, era a gran parte delle italiche genti sconosciuta.

Naturalmente, la misura presa dà anche una chiara indicazione circa l'andazzo ideologico su cui sarà improntato l'agire del nuovo governo per quanto riguarda ordine pubblico e libertà personali, ma di questo avremo modo di avere conferma - o magari smentita, perché no? - nel prossimo futuro. Da queste parti, molto sommessamente, ci si limita a chiedere perché istituire con cotanto impeto una nuova tipologia di reato dal momento che il famoso rave svoltosi a Modena lo scorso weekend, quello che ha rappresentato un po' il casus belli di tutto, è stato sgomberato tranquillamente e pacificamente con le vecchie regole.

6 commenti:

  1. Sarà per lo stesso motivo per cui Pedrappio non rappresenta un pericolo, ma viene definito folklore. Come si può non essere preoccupati, e siamo solo all’inizio.

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    1. Pedrappio... Avevo letto Padrepio... Devo lavorare di meno! 😅

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    2. Tra l'altro, Caterina, mi è sembrata particolarmente ridicola la giustificazione del neoministro dell'Interno, e cioè che si tratta di una manifestazione che si è sempre fatta. E allora? Il reiterarsi di una illegalità (mi risulta che l'apologia di fascismo sia ancora reato) la rende legale?

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  2. Esatto. Siamo passati dalle dichiarazioni concilianti, con frequente uso della parola libertà, del discorso di insediamento ai fatti.

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  3. Ora mi sento incredibilmente più sicuro.

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