sabato 5 novembre 2022

Tra sceneggiate, teatro e propaganda

Le mille persone che da una decina di giorni sono tenute prigioniere (non vedo altra definizione possibile) su tre navi umanitarie nel Mediterraneo sono, loro malgrado, gli attori di un film che si ripete con triste puntualità. Prima il regista era Salvini, ora Piantedosi, ma il film non cambia. Perché non è nient'altro che squallido teatro? Perché, esattamente come succedeva con Salvini, i naufraghi salvati dalle navi Ong e tenuti teatralmente bloccati sulle navi sono una piccola percentuale del totale di quelli che arrivano.

Per la precisione (La Stampa, 5.11.2022), le navi Ong portano a riva appena il 16% dei naufraghi salvati. Dall'insediamento del nuovo governo sono arrivate sulle nostre coste oltre 9000 persone e di queste solo 985 a bordo di navi umanitarie, tutte le altre sono state soccorse da navi della guardia costiera Italiana o della guardia di finanza, oppure sono arrivate in autonomia con piccole imbarcazioni che sfuggono ai controlli. Ma questo governo, esattamente come quello in cui Salvini faceva lo sbruffone sulla pelle dei disperati, deve dare l'idea della forza, del pugno di ferro, perché i voti li ha presi anche (forse soprattutto) con la promessa di chiudere porti, fermare (inesistenti) invasioni e via di seguito.

A proposito di invasioni, o di stupide narrazioni tipo "non possiamo prenderli tutti noi", tutte balle che a forza di essere ripetute hanno acquistato dignità di verità, sono i numeri che parlano. Nel 2021 la Germania ha accolto 191000 richieste di asilo, un terzo del totale; la Francia 121000, la Spagna 65000, l'Italia 53000, mentre gli stranieri oggi presenti sul territorio italiano non arrivano al 10 percento del totale. Se il significato delle parole ha ancora un senso, dove sarebbe quest'invasione?

Una invasione vera, e potenzialmente travolgente, l'avremo se non la smetteremo di affrontare il problema delle migrazioni con la cialtroneria, il dilettantismo e lo sciacallaggio politico con cui le abbiamo affrontate negli ultimi anni. Perché le migrazioni, nonostante ciò che ci vogliono raccontare, non sono più un fenomeno emergenziale, se mai lo sono state, sono un fenomeno storico sociale di portata globale con cui avremo a che fare almeno per i prossimi cinquant'anni, con centinaia di milioni di persone che si sposteranno da una parte all'altra del pianeta a causa di guerre, povertà, inaridimento delle terre causato dai cambiamenti climatici. Ma davvero vogliamo pensare di affrontare questo gigantesco problema bloccando qualche migliaio di disperati su delle navi?

Auguri a noi.

4 commenti:

  1. Il mandato di Salvini prevede potere sui porti e quindi lo eserciterà con le solite modalità. In realtà, oltre quello che scrivi, i migranti fanno comodo. Li abbiamo sfruttati politicamente, per interessi economici di alcune strutture di accoglienza (portati all'attenzione da giornali e tv), come manodopera a bassissimo costo (anche della loro vita) e per svolgere lavori umili. I migranti vorrebbero sbarcare, sì, ma non per rimanere.... infatti noi siamo solo la terra vicina che consente altre mete più desiderabili. Intanto gli accordi con la costa africana sono stati nuovamente firmati e questo la dice lunga sui "desiderata" della politica.
    Ciao Andrea.

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  2. "Il sonno della ragione genera mostri." (Francisco Goya)
    Basterebbe risvegliarsi per mettere a ferro e fuoco i palazzi del Governo occupati da individui che formalmente stanno violando la XII disposizione transitoria finale della nostra Costituzione, della quale il Capo dello Stato è il garante, dormiente pure lui!
    E non ci sarebbero forze dell'ordine sufficienti per arrestarci tutti.

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  3. Sì, basterebbe poco, ma non siamo un popolo in grado di fare rivoluzioni, noi.

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