giovedì 3 novembre 2022

Gli attivisti sul raccordo anulare

Leggevo ieri del blocco del raccordo anulare a Roma attuato da alcuni attivisti come opera di sensibilizzazione sul problema del riscaldamento globale. Mi chiedevo: posto che il problema è reale, serio, drammatico, è questa una maniera corretta di sensibilizzazione? È giusto creare disagi al prossimo in nome di un ideale, per quanto nobile esso sia? A me sembra di no.

In quel fiume di macchine bloccate ci poteva essere chi andava a un appuntamento medico prenotato magari da mesi, chi a un appuntamento con un notaio, chi rientrava a casa distrutto dopo un turno di lavoro massacrante - aggiungete a piacere ogni esempio che vi viene in mente.

Il problema del riscaldamento globale, tra le sue tante sfaccettature comprende anche quella del piano comunicativo con cui si vuole affrontare. Atti come questo contribuiscono a sensibilizzare o, al contrario, non fanno altro che aumentare le polarizzazioni attorno a un tema che già di per sé è estremamente polarizzante? Temo che la risposta giusta sia la seconda.

13 commenti:

  1. Infatti non ha senso bloccare il raccordo... creando disagio agli automobilisti che ogni giorno hanno un calvario in questa città. Incidenti, manifestazioni, temporali e rimani bloccato per ore. Lavorare e vivere in questa città è un incubo ve lo assicuro.
    Quindi l'unico risultato che ottengono è essere odiati e fanno odiare anche la loro lotta con questo metodo. Elisa

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  2. Vero. Si possono mettere in atto altre forme di sensibilizzazione senza creare disagi al prossimo.

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  3. Sono ambientalista da tempo memorabile e posso dire che queste manifestazioni non servono alla causa, anzi fanno peggio. Queste persone sono degli utili idioti che fanno esasperare o cittadini, poi se devi protestare perché non leghi alla ciminiere delle raffinerie? Così per dire...

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    1. Ho commesso qualche errore di battitura ehm... scusa

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    2. Ma ti pare? Sai quanti ne faccio io?

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  4. Sono ambientalista da tempo memorabile e posso dire che queste manifestazioni non servono alla causa, anzi fanno peggio. Queste persone sono degli utili idioti che fanno esasperare o cittadini, poi se devi protestare perché non leghi alla ciminiere delle raffinerie? Così per dire...

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  5. Sono stato giocoforza studente pendolare per 15 anni, in più per 5 anni ho preso autobus per coprire l'itinerario casa-lavoro e ritorno.
    Senza che fossero condizioni di particolare urgenza, ho sostenuto spese extra ai miei abbonamenti per andare a compiere il mio dovere quando c'erano in corso manifestazioni o scioperi.
    Una volta ho dovuto fare anche una deviazione assurda per accompagnare mio papà in ospedale, deviazione causata da un blocco stradale di protesta.
    La tua libertà finisce dove inizia la mia, la manifestazione in questo caso la vai a fare davanti alle Assicurazioni Generali (che proponeva assicurazioni sulle centrali a carbone), davanti all'Eni (che ha le emissioni di CO2 più alte d'Europa).
    Come lo sciopero lo fai occupando l'azienda senza produrre, non bloccando strade e ferrovie! Egoista prima che manifestante!
    Questo se ci tieni a risolvere un problema e non sei soltanto uno che non ha altro da fare e quindi scassi le balle ad altri cittadini per innescare polemiche.

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    1. "La tua libertà finisce dove inizia la mia". Sacrosanto. C'è da dire che ogni manifestazione, a qualsiasi livello, crea giocoforza disagi a terzi, e per certi versi è naturale che sia così.
      Ci sono limiti che però non vanno a mio parere superati, e che fa queste cose lì supera.

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    2. Cosa si aspetta chi mi crea disagio? La mia comprensione? Che mandi all'aria i miei impegni per abbracciare la loro causa?

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  6. Tranquillo.. a Roma non c'è bisogno di nessun attivista per rimanere ogni omeriggio due/tre ore sul raccordo.. è prassi normale.. a beneficio di quanti continuano a dirmi "sei a Roma?! Che bella.. beato te!!"

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    1. Eh, ho capito, ma se a quelle due o tre ore "normali" ci aggiungi anche gli attivisti... :-)

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  7. È la stessa filosofia degli scioperi, se vuoi. Si crea un disagio per avere visibilità e attenzione.

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    1. Esatto. Come dicevo qui sopra a Gas, è nella natura di qualsiasi manifestazione creare disagi, altrimenti non avrebbe senso farla. Ma ci sono limiti che non andrebbero superati, non fosse altro per il motivo che azioni di questo genere ottengono l'effetto contrario rispetto allo scopo che si prefiggono.

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