giovedì 6 ottobre 2022

Urlare (quando si è opposizione)

Giulio Cavalli fa notare come sia facile, dai banchi dell'opposizione, strillare cose come "la pacchia è finita", l'Italia "libera dalle catene dell'Europa", "l'Europa ribaltata", i barconi affondati e via andare. Poi può capitare, come è capitato, che dall'opposizione si passi al (futuro) governo, ove occorre dare peso e concretezza ai proclami e alle promesse strillati quando si era opposizione. Ed è tutto un altro paio di maniche.

12 commenti:

sull’amaca.it ha detto...

Han voluto la bicicletta e ora ... mah

Mia Euridice ha detto...

Decisamente più complicato. Soprattutto perché bisogna dimostrare di sapere e, più di tutto, di saper fare.

Gas75 ha detto...

Mica è la prima a scalpitare dall'opposizione e poi, costruitasi una maggioranza, calare la maschera.

kermitilrospo ha detto...

Il problema più grosso è non scontentare gli ingombranti compagni di coalizione...

Sara ha detto...

Esperienza di una realtà amministrata dai grillini, a Carrara per 5 anni. Il peggio del peggio del niente.

Pier ha detto...

Ma la Francia vigilerà, almeno così crede la Boone...

Andrea Sacchini ha detto...

E bicicletta hanno avuto.

Andrea Sacchini ha detto...

Esatto. Poi, per carità, magari faranno anche qualcosa di buono, chi può dirlo? Vedremo.

Andrea Sacchini ha detto...

E non sarà neppure l'ultima.

Andrea Sacchini ha detto...

Che sono tanti e... pretendono.

Andrea Sacchini ha detto...

Credo che se si esaminassero realtà locali a campione, il peggio del peggio potrebbe essere ascritto a qualsiasi forza politica.

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, ma Mattarella l'ha presa male e la cosa è rientrata (per ora).

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