giovedì 6 ottobre 2022
Urlare (quando si è opposizione)
Giulio Cavalli fa notare come sia facile, dai banchi dell'opposizione, strillare cose come "la pacchia è finita", l'Italia "libera dalle catene dell'Europa", "l'Europa ribaltata", i barconi affondati e via andare. Poi può capitare, come è capitato, che dall'opposizione si passi al (futuro) governo, ove occorre dare peso e concretezza ai proclami e alle promesse strillati quando si era opposizione. Ed è tutto un altro paio di maniche.
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Non in mio nome.
12 commenti:
Han voluto la bicicletta e ora ... mah
Decisamente più complicato. Soprattutto perché bisogna dimostrare di sapere e, più di tutto, di saper fare.
Mica è la prima a scalpitare dall'opposizione e poi, costruitasi una maggioranza, calare la maschera.
Il problema più grosso è non scontentare gli ingombranti compagni di coalizione...
Esperienza di una realtà amministrata dai grillini, a Carrara per 5 anni. Il peggio del peggio del niente.
Ma la Francia vigilerà, almeno così crede la Boone...
E bicicletta hanno avuto.
Esatto. Poi, per carità, magari faranno anche qualcosa di buono, chi può dirlo? Vedremo.
E non sarà neppure l'ultima.
Che sono tanti e... pretendono.
Credo che se si esaminassero realtà locali a campione, il peggio del peggio potrebbe essere ascritto a qualsiasi forza politica.
Sì, ma Mattarella l'ha presa male e la cosa è rientrata (per ora).
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