domenica 1 novembre 2020

Il sesso nei "secoli bui"

Si usa generalmente l'espressione ironica "bentornati nel medioevo" in occasione di promulgazioni, o tentativi di promulgazione, di leggi di tipo repressivo in ambito sessuale, oppure morale o etico, leggi generalmente considerate retrograde, diciamo così. Da qui l'equivenza tra retrogradismo e medioevo. Altrettanto utilizzato è il riferimento a non bene precisati "secoli bui", coi quali viene generalmente indicata l'epoca medievale, nella falsa convinzione che la lunga fila di secoli che vanno dalla caduta dell'impero romano d'Occidente al rinascimento siano stati secoli di forte rigidità e retrogradismo non solo in ambito sessuale ma anche sociale. Niente di più falso, perlomeno per ciò che riguarda il sesso.

Nonostante ciò che comunemente si crede, infatti, e che anche io credevo, nella società medievale il sesso era considerato né più né meno che uno dei tanti aspetti della vita, e in questa chiave era trattato e regolato, almeno fino a tutto l'XI secolo. Il sesso non era tabù farlo e nemmeno parlarne lo era; faceva parte della vita, della società e anche della letteratura ed era visto generalmente in chiave positiva. Per quanto possa sembrare strano, non era un problema neppure l'omossessualità. Certo, c'erano leggi che ne proibivano la pratica, ma erano generalmente disattese e nessuno si prendeva a cuore il fatto di farle rispettare. Formalmente esistevano, praticamente non ne impedivano la pratica, un po' come oggi il fatto che esistano leggi che proibiscono la corruzione in politica non impediscono che sia praticata.

Pure la chiesa era a quei tempi lontanissima dalla nota sessuofobia a cui siamo abituati ad associarla oggi. Il sesso, in tutte le sue varianti, era largamente praticato, ad esclusione dei monaci (gli unici ad avere obbligo di castità), da chierici, sacerdoti e vescovi. Incredibilmente, almeno pensando alla nostra epoca, neppure l'omosessualità ha mai rappresentato un problema per la chiesa. Boccaccio, ad esempio, era prete ed era omosessuale. Anselmo d'Aosta, arcivescovo di Canterbury, era pure lui omosessuale, e sono pervenute fino a noi le lettere cariche di erotismo che si scambiava coi novizi dell'abbazia di Bec, in particolare con Gilberto, uno dei suoi allievi, con cui aveva una relazione.

Un progressivo, anche se lento, irrigidimento delle posizioni, sia della società medievale che della chiesa, nei confronti delle pratiche e della visione sessuale si ebbe progressivamente a partire dal XII secolo, per raggiungere il culmine con la controriforma e gli inizi dell'età moderna. Paradossalmente, alla luce di tutto ciò, sotto certi aspetti era molto più libertina la società medievale rispetto alla nostra. 

Ho riassunto brutalmente in questo post la lezione del grande Alessandro Barbero su questi temi che potete ascoltare qui. Un interessantissimo e divertentissimo (perché Barbero quando spiega diverte anche) excursus storico sul sesso, nella società e nella chiesa, dal medioevo a oggi.

6 commenti:

  1. non mi piace il medioevo come periodo storico e quindi non riesco ad interessarmi agli argomenti, anche se il tuo pezzo è molto interessante

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    1. Io invece lo trovo molto interessante, e soprattutto molto istruttivo.

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  2. Amo il Medio Evo e quindi mi son goduto il tuo pezzo, interessante assai.
    Anch'io, ho da tempo abbandonato la dizione "Secoli Bui" perché bui non lo sono stati poi così tanto.
    Un saluto.

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    1. Diciamo che è sbagliato generalizzare. Il medioevo è stato un periodo lunghissimo e complesso, e pretendere di inquadrarlo in una definizione è impossibile.
      Saluto contraccambiato ;)

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  3. E' mitica l'intervista di Daria Bignardi a Barbero sul suo libro sui racconti medioevali di tema sessuale...

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