domenica 15 novembre 2020

Natale e pandemia

Trovo abbastanza irritante tutta la polemica attorno alle festività natalizie: parenti sì, parenti no, cenone sì, cenone no. Siamo dentro a una pandemia globale e molti non ne hanno ancora compreso la gravità, evidentemente. E poi, e qui parlo a titolo personale, ho sempre trovato il pranzo di Natale coi parenti uno dei supplizi più noiosi e irritanti dell'intero anno, probabilmente anche a causa della mia misantropia. Quest'anno, finalmente, il pranzo non si farà. Sapete cosa vi dico? Alleluia!

Ma in generale, rivolgendomi a chi queste cose le apprezza (va benissimo, intendiamoci), chiedo: possibile che sia così difficile rinunciare per una volta a qualcosa di caro in nome del bene comune? Non siamo stati capaci di rinunciare alle discoteche, alle vacanze, ai divertimenti, non abbiamo rinunciato a nulla, ce ne siamo bellamente sbattuti, e ce ne sbattiamo ancora, di ogni basilare accorgimento di sicurezza, e adesso ci troviamo di nuovo in emergenza: non vogliamo neppure saltare un pranzo di Natale sapendo che le terapie intensive sono quasi al collasso e tutto il sistema sanità è già quasi bloccato? 

Non siamo più in una situazione normale; la normalità, se e quando ci sarà ancora, è ben lontana dall'orizzonte; probabilmente non si tornerà a come eravamo prima neppure col vaccino, e prima ce ne renderemo conto, prima torneremo a vivere.

6 commenti:

  1. Natale? Speriamo di star bene e amen a cenoni pranzi ecc.

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  2. Me lo chiedo anche io se è così difficile o impossibile fare una rinuncia.
    È chiaro che in molti non hanno compreso la gravità, se ci sono covidioti che tirano calci alle ambulanze accusando i sanitari di girare a vuoto per creare panico.

    Moz-

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    1. Sì, ho visto anch'io qualcuno di quei video.
      No comment.

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  3. Anche per me che non amo in generale cene, pranzi, ristoranti, etc. A me dispiace solo che molto probabilmente mio padre lo trascorrerà da solo con io e mia sorella lontani.

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    1. Eh, lo so. Ma sono sacrifici che in questo momento occorre fare.

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